Mercoledì, il freelance del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista, un attivista semplice come si usa dire di questi tempi, ha preso mouse e tastiera ed ha scritto un post su Facebook per ricordare al Presidente della Repubblica che non è un notaio delle forze politiche, ma neppure l'avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento, con la minaccia, neppure tanto velata che "si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla".

Il post si conclude con l'invito a tutti i cittadini a farsi sentire: "Usiamo la rete, facciamo foto, video. È in gioco il futuro del Paese #VoglioIlGovernoDelCambiamento".


Una minaccia fuori luogo sia nella forma che nel contenuto, oltretutto rilanciata dallo stesso capo politico del movimento, Luigi Di Maio! Ma la polemica, che avrebbe potuto infiammarsi, è venuta meno grazie al fatto che Mattarella ha convocato Giuseppe Conte al Quirinale nel pomeriggio per assegnargli l'incarico di formare il nuovo governo.


Intorno alle 19:15, dopo quasi due ore dall'inizio del colloquio, il segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti, scuro in volto, si è presentato davanti ai giornalisti presenti annunciando che il presidente della Repubblica aveva conferito l'incarico di formare il nuovo governo al professor Giuseppe Conte che, ha concluso, ha accettato con riserva.

Dopo un'altra attesa durata circa 15 minuti, il premier incaricato Conte si è presentato a sua volta in sala, rilasciando una breve dichiarazione, senza poi rispondere alle domande dei giornalisti.

Che cosa ha detto? Quello che ci si attendeva, con qualcosa in più.

La parte scontata del discorso è stata relativa al fatto che il nuovo esecutivo baserà la sua azione di governo sui punti del programma già pattuiti nell'accordo tra Salvini e Di Maio. La novità sta nel fatto che, secondo quanto da lui dichiarato, anche Conte avrebbe contribuito alla sua stesura.

Inoltre, è probabile che sia stato lo stesso Mattarella a pretendere da parte di Conte una dichiarazione di fedeltà al rispetto delle regole europee.

E così il premier incaricato ha dovuto fare una specie di giuramento o promessa solenne, confermando la collocazione europea dell'Italia, aggiungendo però di voler ridiscutere i temi relatvi a bilancio europeo, diritto d'asilo e unione bancaria, cercando le opportune alleanze a tutela degli interessi nazionali.

Infine, le ultime dichiarazioni d'intenti di Conte hanno riguardato il rispetto delle regole costituzionali che saranno alla base della sua azione che, traendo esperienza dal suo bagaglio professionale di avvocato difensore, sarà mirata alla salvaguardia degli interessi dei cittadini italiani.

Conte ha concluso il suo discorso dicendo che si recherà di nuovo dal presidente della Repubblica nei prossimi giorni per sciogliere la riserva.