Cultura e Spettacolo

ERK14 in prima nazionale ad ARTVERONA con ARCHEO

Erk14 nel ciclo ARCHEO si confronta con lavori in cui il suo classico bianco e nero è spezzato dal colore. Nelle precedenti personali il giovanissimo artista aveva abituato il suo pubblico a una visione del mondo dall'apparente semplificazione semantica di un magico rigore black and white. Ma nella netta divisione tra luce e buio della sua pittura si annidano invece un'infinità di toni di grigio, qui finalmente non più intuiti ma palesati da colori polverosi, assolutamente innaturali e onirici. 

Con un certo trasporto emotivo, ma anche con il disincanto di un occhio allenato dalle esperienze nel mondo della moda e del visual design, Erk14 attinge con maturo sincretismo alla tradizione neo-classica e a quella surrealista e metafisica. Ma il linguaggio principe è un pop object che mischia oggetti di archeologia quotidiana: bottiglie e fiori, sedie e finestre aperte sul niente, sole e lampadine, tavoli e specchi, forbici e fiori, pattern eleganti da tappezzerie british decor. 

È un new-pop che assolutamente non tralascia la sua vocazione concettuale ante litteram, con oggetti che isolati e stranianti, ripetitivi e ossessivi, mischiati a dialogare con l'impossibile sono pronti a diventare icona di altro. A questa ascendenza concettuale Erk14 tiene molto, la dichiara in alcune tele condotte come rebus, la coniuga nell’accostare oggetti a doppi sensi e calembour. Una pittura plastica, dalla forte ansia progettuale-installativa, una sorta di richiamo morale alla costruzione dell'oggi con gli oggetti di ieri, che vivono spesso in un ricordo senza tempo.

Simboli archetipici, cassetti della memoria, traslazioni oniriche, ragnatele e squarci di blu in un'ansia percettiva e proiettiva che parla di possibilità e di scenari impensati, tutti da progettare. Che dice che la pittura è bella, anche se la vita è fatica, che invita a guardare ogni oggetto con occhi nuovi, al di fuori della banalità dell'uso e dal di dentro di meccanismi che solo i poeti sanno. Così in ARCHEO archetipi e archeologia del quotidiano si mischiano nel disegno di mondi diversi e futuri: soffitto e pavimento sono porte da attraversare, impensati stargate verso il possibile, i cassetti barche su cui solcare le onde che il più bello dei mari è quello che non navigammo, e il divano finalmente l'isola che non c'è...dove papaveri e papere si scambiano i colori ma senza lustrini e piumaggi da en travesti. Non è certo infatti la Sindrome di Peter Pan a far volare Erk14, né l'affabulazione da Mangiafuoco o la fascinazione del Pifferaio Magico a sedurci mentre lo guardiamo... In questo viaggio l'Autore ha la dolente consapevolezza della necessità del cambiamento, anche cedendo al caos dell'anima e all'apparente disordine della miriade di oggetti cui ancoriamo i giorni che corrono. Come Pollicino però ci lascia piccoli segni: bicchieri, birilli, scarpe, candele, nuvole e rose e se si sa guardare con gli occhi del cuore in questo incredibile e necessario viaggio nessuno potrà perdersi...

I visitatori di ArtVerona entreranno in una sorta di wunderkammer dove le opere saranno allestite su di un intervento dell'artista alle pareti site specific.


ERK14. ARCHEO
a cura di Raffaella A. Caruso
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ArtVerona
Padiglione 12 Stand C6
Sezione Curated by

Veronafiere | Padiglioni 11 e 12
Ingresso Re Teodorico, Viale dell’Industria

13-15 ottobre 2023
orario 11-19

Autore raffaellacaruso
Categoria Cultura e Spettacolo
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