Martedì, si è conclusa la terza giornata del vertice  del G7 del 2022 che si è tenuto in Germania, nel castello di Elmau. Al termine, il presidente del consiglio Mario Draghi, che in mattinata a margine del Summit ha partecipato a una riunione con Biden, Macron, Scholz e Johnson per poi avere un bilaterale col premier canadese Trudeau, ha tenuto una conferenza per la stampa italiana in cui ha riassunto i temi discussi negli ultimi tre giorni.

"Questo G7 è stato veramente un successo. I nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute, in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina e le sue conseguenze a livello umanitario, economico, sociale.Durante la sessione di ieri mattina abbiamo avuto modo di ascoltare il Presidente Zelensky, che ci ha descritto quale è la situazione sul campo e ci ha chiesto aiuto per quanto riguarda il conflitto e la ricostruzione futura. Ci ha detto che dall'inizio del conflitto la Russia ha lanciato 3.800 missili sull'Ucraina, i massacri dei civili continuano, e Zelensky è stato molto esplicito sul fatto che c'è bisogno di proteggere la popolazione, che l'economia ucraina non riprende se non c'è protezione. Ha raccontato anche della situazione economica, parlava di 5 miliardi al mese di deficit.Il G7 ha risposto dicendo di essere pronto a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario. Abbiamo anche riaffermato il nostro impegno sul fronte delle sanzioni, che è essenziale per portare la Russia al tavolo dei negoziati. La pace dovrà essere quella che vorrà l'Ucraina. Allo stesso tempo, come ha detto anche il Presidente Biden, dobbiamo essere pronti a cogliere gli spazi negoziali, se dovessero presentarsi. Abbiamo avuto, a seguire, una sessione allargata a vari presidenti e primi ministri di Paesi non inclusi nel G7 e Paesi in via di sviluppo (Argentina, India, Indonesia, Senegal e Sud Africa). E' stata una discussione molto interessante. Da parte soprattutto del Presidente dell'Unione africana si è ritornati sulla questione climatica e sulle conclusioni che si sono raggiunte. Ci ha ricordato che in Africa vive il 30% della popolazione mondiale e che contribuisce solo per il 3% alle emissioni totali. Ci ha anche detto che se l'Africa usasse tutti i combustibili di origine fossile che ci sono, queste emissioni arriverebbero al 3,4%. Queste sono stime, si capisce che il peso di questi provvedimenti per salvare il clima ricade in maniera sproporzionata sull'Africa e sui Paesi più poveri in generale.In quella stessa sessione abbiamo avuto anche l'occasione di ascoltare il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ci ha descritto lo stato dei negoziati per sbloccare le esportazioni di grano e di fertilizzanti. A Kiev avevo auspicato che una iniziativa sotto l'egida delle Nazioni Unite fosse probabilmente l'unica alternativa possibile, ci erano stati gli sforzi indipendenti della Turchia. Ora in un certo senso le due cose si sono unite e hanno prodotto un piano di cui dopo vi parlerò. Il Presidente del Senegal, Maky Sall, Presidente di turno dell'Unione Africana, ci ha poi detto che i fertilizzanti sono importanti quanto il grano, perché 4/5 dei cereali consumati in Africa sono prodotti da loro. Quindi è necessario avere i fertilizzanti per poterli produrre. Il Segretario Generale, a proposito del piano e della possibilità di successo, ha detto che siamo ormai vicini al momento della verità, per capire se l'Ucraina e soprattutto la Russia vorranno sottoscrivere l'accordo che permetterà al grano di uscire dai porti. La situazione deve essere sbloccata in tempi rapidi, perché occorre immagazzinare il nuovo raccolto.Il G7 ha inoltre appoggiato delle misure importanti per limitare i costi dell'energia. Tutti i leader concordano sulla necessità di limitare i nostri finanziamenti alla Russia di Putin, ma allo stesso tempo occorre rimuovere la causa principale di questa inflazione. Abbiamo dato ai nostri ministri il mandato di lavorare “con urgenza” su come applicare un tetto al prezzo del gas e del petrolio, ma la Commissione Europea ha detto anche che accelererà il suo lavoro sul tetto al prezzo del gas, una decisione che l'Italia accoglie con favore". 


Queste le ulteriori precisazioni rilasciate da Draghi rispondendo alle domande dei giornalisti: 

"Il G7 resta ancora il punto di raccordo, coordinamento, più importante al mondo per la politica tout court: difesa, sicurezza economica, internazionale. Il G7 è consapevole di questo e l'iniziativa del Cancelliere Scholz di invitare altri partecipanti è stata accolta con grande favore. Occorre essere consapevoli però che noi ormai rappresentiamo una minoranza nel mondo, una minoranza potente indubbiamente. Come ricordavo l'altro ieri, gli Stati Uniti e l’Unione europea sono i più grandi donatori al mondo di vaccini, di gran lunga più grandi degli altri, che sono la Cina, la Russia. La Cina ha donato una cifra importante ma non sembra che funzionino molto. La Russia ha donato una cifra minuscola, si parla di un milione di vaccini contro i 150 milioni/100 milioni dell'Unione europea e degli Stati Uniti.Sono i Paesi che sono più ricchi nel mondo, quindi restano Paesi importanti, fondamentali, però sono una minoranza della popolazione globale. Sono una minoranza anche in termini di ‘opinione’. Il G7 è consapevole che se vuole che i propri temi - che sono i temi della difesa delle democrazie, dell’avversione alle autocrazie - si diffondano nel mondo, occorre avvicinare gli altri Paesi, renderli compartecipi dei momenti fondamentali. Questo è stato il motivo di questo invito. Mi aspetto, come è successo anche in passato in situazioni che erano particolarmente difficili, che questo ‘raggiungere’ altri Paesi del mondo continui in altre occasioni.La discussione che c'è stata nella sessione allargata è stata anche molto importante perché molti di questi Paesi, anche se hanno votato contro la Russia nell’Assemblea delle Nazioni Unite - e molti si sono astenuti -, hanno un atteggiamento abbastanza neutrale tra Russia e Ucraina. Sostanzialmente quel che è venuto fuori in questa discussione è che non sono stati ‘avvicinati’. In particolare, il Presidente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto un intervento molto interessante, in cui ha detto di esser andato in Ucraina chiedendo come mai ci sono tanti Paesi che non sostengono la loro causa nel mondo. Gli ho domandato: ma voi ci avete parlato, li avete avvicinati? La risposta è stata negativa. Nella discussione che c'è stata si è visto subito come ci fosse desiderio di essere coinvolti. Mi viene sempre in mente un proverbio africano che veniva citato quando, a metà degli anni ’80, ero alla Banca Mondiale: “quando gli elefanti lottano, è l'erba che soffre”. Quindi se i Paesi si sentono “erba”, soffrono ed è difficile chiedere loro di ‘prender parte’. Riguardo al G20, è stato molto importante incontrarsi perché siamo riusciti a concordare una linea comune che è sostanzialmente quella di aiutare il Presidente dell’Indonesia Widodo, che organizza il G20. L’Italia lo sta già facendo, in quanto parte della squadra che consegna il G20 al Paese successivo. L’anno scorso il Vertice è stato ospitato dall’Italia, ma occorre che tutti siano vicini per renderlo un successo. Questo, alla luce degli eventi, non è assolutamente scontato. Quanto alla presenza del Presidente Putin, ho letto anch'io quella dichiarazione, il Presidente Widodo lo esclude, è stato categorico: non verrà. Quello che potrà succedere sarà magari un intervento da remoto, vedremo. L'importante è che il G20 abbia deciso di aiutare e collaborare con la Presidenza indonesiana al successo dell’evento, anche perché il G20 rappresenta un altro importante strumento di politica internazionale. Quindi collaborare e mantenere fermi i valori espressi anche, e di nuovo, durante questo G7: sostegno all’Ucraina, condanna dell'invasione russa. Questi sono i temi che il G7 difenderà nel corso del G20 e ci si aspetta che non sarà solo il G7 naturalmente a sostenerli".

"Il sostegno dato all'Ucraina  finora è stato sufficiente per permettere all’Ucraina di difendersi. Come ho detto tante volte, non c'è pace se l'Ucraina non riesce a difendersi. C'è imposizione, sottomissione, c'è oppressione, ma non c'è pace. Finora, il sostegno dato dal G7 all’Ucraina è stata la condizione essenziale con cui sono riusciti a difendersi, costituendo fondamentalmente una sorpresa per tutti: nessuno pensava all'inizio del conflitto che l'Ucraina potesse farlo nel modo in cui l’ha fatto, con efficacia e con coraggio. Le ultime due settimane hanno visto un costante progresso delle forze russe, perciò tutti guardiamo quello che succede sul campo e ci poniamo domande. Questo non significa assolutamente che il sostegno all’Ucraina non continui e non continui in maniera adeguata. I momenti della guerra cambiano, ma quello che non cambia è l'unità e il sostegno del G7. Cosa ci aspettiamo dal vertice Nato? Fondamentalmente la riaffermazione di questo senso di unità e di fermezza del G7 e poi probabilmente un ampliamento della Nato dalla Svezia alla Finlandia. Gli effetti di questa guerra sono imprevedibili: ora ci troviamo un’Unione Europea più unita, una Nato più unita e più grande. Tutti i paesi limitrofi alla Russia cercano protezione e riarmamento, quindi le cose non sono andate come avrebbe voluto il Presidente Putin".

"Quando il Segretario generale Guterres ci ha spiegato questo piano è stato uno dei momenti più importanti del vertice. Sono complessivamente delle buone notizie. Prima di tutto, molti di noi – se non tutti - pensavano che occorresse sminare i porti per riuscire a portare fuori il grano. Ora, invece, pare che ci siano dei corridoi sicuri attraverso i quali far passare le navi. Questo significa guadagnare dalle due settimane a un mese di tempo, perché questo è il tempo previsto per fare uno sminamento di prima approssimazione: questo è il primo punto. Il secondo punto riguarda la necessità che le uscite delle navi col grano ucraino siano protette, cioè che non ci siano attacchi russi in sostanza. Come vi avevo un po' anticipato, l'unica garanzia di protezione accettabile e credibile dalle parti è quella delle Nazioni Unite. Per l'Ucraina non c'era problema, ma la Russia fino a poco tempo fa la rifiutava. Poi c'è anche la necessità di ispezionare queste navi per essere sicuri che non portino armi, questo è un punto che ricorda il Presente Putin, anche nel corso dell'ultima telefonata che ho avuto con lui. Questa è la situazione: la Russia ha accettato che ci sia questo gruppo di tre paesi, Ucraina, Turchia (che certamente collabora a questo progetto) e le Nazioni Unite. Quello che tutti stanno aspettando ora è il sì finale del Cremlino, che dovrebbe arrivare molto presto, questo è quanto ha detto Guterres. La situazione, quindi, è un po' più incoraggiante di quella che conoscevamo fino a una settimana fa. È importante che questa situazione sia sbloccata perché vengono fuori sempre nuovi numeri sull'importanza del grano ucraino e russo e dei fertilizzanti. Sia grano, sia granoturco, altri grani e fertilizzanti sono una quota importante di tutta la produzione mondiale. Queste notizie ci fanno sperar bene, anche se è prematuro essere troppo ottimisti".


Crediti immagine:  ufficio stampa di Palazzo Chigi