Utilizzando i dati di tre satelliti meteorologici - Himawari-8 (Giappone) GOES-17 (USA) e GK2A (coreano) - è stato calcolato che la colonna di fumo  del vulcano Hunga-Tonga Hunga-Ha'apai nell'arcipelago di Tonga abbia raggiunto i 55 Km di altezza, arrivando al confine tra la stratosfera e gli strati della mesosfera, a seguito della forza dell'esplosione pari  a 10 megatoni di tritolo, 500 volte più potente della bomba nucleare sganciata su Hiroshima.

Per tale motivo, nonostante i primi soccorritori siano finalmente arrivati a Tonga, il bilancio di tre morti dovuti allo tsunami seguito all'eruzione del vulcano è ancora provvisorio.

Venerdì a Tongatapu, l'isola principale dell'arcipelago, è arrivata una nave neozelandese con i primi aiuti via mare, con a bordo 250.000 litri d'acqua e un impianto per la dissalazione in grado di produrre fino a 70.000 litri al giorno di acqua dolce.
 
È invece atteso per metà della prossima settimana l'arrivo della Adelaide, nave della marina militare australiana, che con i suoi elicotteri dovrebbe consentire maggiore rapidità nella distribuzione dei rifornimenti alle isole minori che costituiscono l'arcipelago di Tonga, alcune delle quali tra le più colpite dallo tsunami.

Giovedì, inoltre, sono arrivati anche i primi due voli dalla Nuova Zelanda e dall'Australia, dopo che la pista dell'aeroporto di Nuku'alofa è stata liberata dalla cenere vulcanica. A bordo: pallet di acqua potabile, strumenti di desalinizzazione, kit igienici, tende e medici, oltre ad apparati di  telecomunicazioni.

Ulteriori aiuti sono in arrivo da Cina e Giappone.