Politica

Salvini ha trovato i soldi per avviare il cantiere del ponte sullo Stretto togliendoli ai fondi di coesione di Sicilia e Calabria

Più volte, a chi gli avesse chiesto dove avrebbe trovato i soldi per realizzare il ponte sullo Stretto, Salvini aveva detto che i soldi erano o sarebbero stati disponibili, senza però aggiungere altro, se non che il ponte sarebbe stato finanziato nella prossima legge di bilancio.

Dopo gli ultimi emendamenti presentati nelle scorse ore, adesso il gioco di prestigio di Salvini è stato svelato.

Intanto, per costruire il ponte saranno necessari 11,6 miliardi di cui nessuno ancora ha notizie, ma che sono stati indicati su carta per consentire al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile di approvare il progetto, che perlomeno una previsione di spesa la deve avere.

Ma prima di "tirar su il ponte" c'è bisogno di pagare tutta l'infrastruttura a corredo (progettisti, governance, comitato scientifico, ecc.) che consenta l'avvio dei lavori ed in quel caso non era possibile indicare i soldi solo su carta... era necessario averli.

E dove li ha presi Salvini?

Dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione della Regione Sicilia e della Regione Calabria, cioè da fondi a cui le due regioni, già povere se non poverissime di infrastrutture, dovranno rinunciare per pagare la propaganda elettorale di Salvini e della Lega (per i quali fino a pochi anni fa esisteva solo la Padania ed il resto dell'Italia poteva andare a ramengo) per le prossime elezioni europee.

Beh, dirà qualcuno, ma serviranno a fare un ponte che porterà alle due regioni un sacco di soldi. In realtà, gli unici soldi che porterà sono quelli che si metteranno in tasca le aziende che, nel caso di avvio lavori, si aggiudicheranno l'appalato dell'opera che, va aggiunto, non si ha neppure certezza di quanto possa effettivamente costare.

Ma Salvini avrà sicuramente avvertito della furbata i due presidenti di regione che, tra l'altro, sono espressione dei partiti che supportano la maggioranza di governo di cui lui è ministro dei Trasporti. Solo in parte. Infatti, a Schifani (Forza Italia) sarebbero stati tolti 300 milioni supplementari alla spesa siciliana, senza che ne sapesse nulla e questo non è stato gradito a chi governa l'ARS, tanto che vi sarebbero state "scintille" tra Lega e Forza Italia. Invece, per ora solo silenzio dal fronte calabrese da parte del presidente Roberto Occhiuto (Forza Italia).

In ogni caso, forze di opposizione e parti sociali hanno iniziato a denunciare quella che è sicuramente una truffa ai danni dei residenti delle due regioni, per un'opera che finirà per essere l'ennesima opera fantasma o che, nel caso venga effettivamente realizzata, non servirà assolutamente a niente, se non a velocizzare di una manciata di minuti il transito dall'isola al continente.

E tutto questo perché un tizio di Milano che fa politica a livello nazionale crede che con il ponte sullo Stretto di Messina (che Salvini aveva addirittura confuso con il canale di Sicilia) potrà ottenere qualche voto in più rispetto a FdI e Forza Italia alle elezioni europee di giugno 2024.

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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