Spetta adesso alla politica rispondere alla piazza del Family Day
Il Family Day, ormai archiviato, ha recapitato il suo messaggio alla politica. Il mondo cattolico ha affermato in piazza il proprio no all'equiparazione di istituti, famiglia e unione civile, a suo parere assolutamente diversi e che non possono essere equiparati o sovrapponibili come il disegno di legge Cirinnà proporrebbe.
Adesso, da parte dei promotori della manifestazione e della Chiesa cattolica si attende la risposta della politica. La richiesta più radicale è l'abbandono totale della legge, ma anche alcune modifiche al testo potrebbero essere interpretate positivamente.
Un primo passo di incontro potrebbe essere lo stralcio dell'articolo che fa riferimento alla stepchild adoption. All'interno del Partito Democratico questa ipotesi pare che trovi un consenso sempre più ampio tra i parlamentari e potrebbe togliere dall'imbarazzo il segretario Matteo Renzi che non ha mai nascosto la propria vicinanza al modo cattolico. Se non un passo risolutivo, sarebbe comunque un passo apprezzabile.
Gli input non mancano e sono più o meno espliciti a seconda della provenienza. C'è quello di Mario Adinolfi, personaggio di spicco - almeno mediatico - nel PD, che dice apertamente che Renzi ha recepito il messaggio del Family Day e c'è quello della CEI che parla tramite un editoriale di Marco Tarquinio su Avvenire che chiude l'articolo scrivendo che «è tempo di risposte alla corale domanda che sale "dal basso". Cioè di serie correzioni di rotta e di scelte coraggiose, davvero eque e lungimiranti».