In Germania, i principali giornali tedeschi, sabato hanno aperto i loro siti web con la notizia dell'arresto della capitana Carola Rackete, ricordando all'opinione pubblica del loro Paese quello che in sostanza è il paradosso creato dal Governo italiano che, contro ogni logica e contro il diritto internazionale, criminalizza chi salva delle vite in mare.


Così la Chiesa evangelica tedesca (Evangelische Kirche in Deutschland, EKD), tramite il suo rappresentante principale - il presidente del consiglio (Ratspräsident) - Heinrich Bedford-Strohm, ha dichiarato la propria contrarietà all'arresto di Carola Rackete, comandante della nave Sea-Watch 3: "Una giovane donna viene arrestata in un Paese europeo, perché ha salvato delle vite umane e per aver cercato poi di portare al sicuro le persone soccorse. Una vergogna per l'Europa", ha concluso Bedford-Strohm.


Ed anche il leader dei "Verdi", Robert Habeck, ha criticato l'arresto della "capitana", dicendo che svela la "spietatezza del governo italiano" oltre a mettere in risalto "l'incertezza della politica europea sui migranti".

"Accusare Carola Rackete - ha proseguito Habeck - di traffico di essere umani e pirateria, come ha fatto il ministro degli interni italiano Matteo Salvini, è un assurdo di proporzioni orwelliane", aggiungendo la necessità che della vicenda se ne occupi adesso anche il governo federale.


Poi, è stata la volta del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas (SPD), che ha postato su Twitter una breve dichiarazione in cui ricorda che "salvare vite è un obbligo umanitario e che il salvataggio in mare non deve essere criminalizzato".


E per la Rackete hanno iniziato a muoversi anche le celebrità tedesche, come il comico Jan Böhmermann che ha lanciato una raccolta fondi per le spese legali a supporto della "capitana", come già aveva fatto nel 2018 raccogliendo in 10 giorni circa 200mila euro, a favore del capitano tedesco della "Lifeline", Claus-Peter Reisch, sotto processo a Malta dopo che le autorità locali avevano confiscato la sua nave.


Per la propaganda del Governo italiano, Carola Rackete non è una giovane donna che si impegna a favore dei diritti umani, ma la rappresentante di uno Stato come la Germania che vuole, per l'ennesima volta, "comandare a casa nostra".

In tal modo, l'elementare logica del salvinismo, supportata dall'assenza di logica dei 5 Stelle, ha finito per far credere a degli sprovveduti italioti che facendo affogare dei migranti in mare, oppure costringendoli a vivere su una barca, potesse migliorare le loro finanze o il rispetto per il nostro Paese.

Ovviamente non è così, ma l'importante per questo Governo è che quegli italioti, almeno per ora, non se ne accorgano... altrimenti potrebbero poi finire anche per accorgersi di ciò che cosa finora ha realmente fatto il Governo... e per l'attuale maggioranza non sarebbe conveniente.

Però, l'Italia sovranista, chiusa nei propri confini, non può pretendere con la sua propaganda di rimbecillire anche il resto d'Europa e, per tale motivo, le dichiarazioni sopra riportate dovrebbero iniziare a far riflettere anche gli italioti più convinti - alla maniera del Primo Arcovazzi de Il Federale di Luciano Salce - ad andare oltre la propaganda di cui sono stati imbevuti per cominciare ad usare il cervello, anche solo per evitare bruschi risvegli.