Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha presentato l’atto di indirizzo 2025 del Ministero della Salute, un documento che delinea una roadmap ambiziosa per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), confermandolo come pilastro insostituibile per garantire salute universale, solidarietà ed equità. In un contesto segnato da sfide demografiche, tecnologiche ed economiche, il piano punta a modernizzare la sanità italiana, rendendola più resiliente, accessibile e al passo con le innovazioni.
Schillaci sottolinea la necessità di mobilitare risorse finanziarie, umane, digitali e strutturali per potenziare il SSN, definendo la salute come “investimento da valorizzare”. Tra gli obiettivi prioritari spicca il superamento delle disuguaglianze territoriali, con un focus sulla medicina di prossimità. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) gioca un ruolo chiave, finanziando strumenti strategici come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, strutture pensate per decongestionare i pronto soccorso e avvicinare i servizi ai cittadini, specie in aree periferiche.
Non solo: le farmacie verranno riconosciute come presidi sanitari diffusi, in grado di collaborare con medici e professionisti per rispondere a bisogni di salute crescenti, dall’assistenza cronica alla prevenzione.
La sanità digitale è un altro pilastro del piano. L’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), lo sviluppo della telemedicina e la creazione di un ecosistema integrato di dati sanitari (EDS) mirano a migliorare l’accessibilità delle cure e l’efficienza operativa. La telemedicina, in particolare, favorirà l’assistenza domiciliare, connettendo medici e pazienti a distanza.
L’intelligenza artificiale (IA) avrà un ruolo trasformativo, soprattutto in diagnostica: ridurrà i tempi di attesa e aumenterà la precisione degli esami, aprendo la strada a una medicina sempre più personalizzata.
Per affrontare le nuove sfide, il ministero promuove una formazione continua del personale sanitario, aggiornata su competenze digitali, gestionali e cliniche. Un esempio concreto è il corso finanziato dal PNRR sulle infezioni ospedaliere, mirato a potenziare le capacità tecniche e manageriali.
In risposta al preoccupante fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, Schillaci annuncia misure severe: controlli più stringenti agli accessi ospedalieri, potenziamento della videosorveglianza e strumenti legali per reprimere gli episodi di violenza.
Il piano integra anche tematiche trasversali. Il programma “Salute, ambiente, biodiversità e clima” prevede il potenziamento dei sistemi di prevenzione dai rischi ambientali, la bonifica di siti contaminati e una piattaforma digitale nazionale per il monitoraggio.
Sul fronte ricerca, verranno finanziati progetti su tumori rari, malattie rare e invalidanti, mentre il Programma Nazionale Equità 2021-2027, sostenuto da fondi UE, lavorerà per ridurre i divari socio-sanitari.
Tra gli interventi strutturali, spicca la digitalizzazione di 280 Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA), insieme alla creazione di ospedali più sicuri e sostenibili, in linea con gli obiettivi del PNRR e del Piano Nazionale Complementare (PNC).
Le linee guida di Schillaci disegnano una sanità italiana proiettata verso il futuro, dove tecnologia, prossimità e equità si intrecciano per rispondere a bisogni complessi. In un’epoca di transizioni demografiche e climatiche, la sfida è trasformare vincoli in opportunità, mantenendo saldo il principio costituzionale della salute come diritto universale. Il successo dipenderà dalla capacità di coordinare risorse, innovazione e collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini.