Stando anche alle statistiche riportate dal centro studi tedesco “Kiel Institute for the World Economy”, il miglior partner di Kiev nel corso del conflitto con Mosca è stata la Slovacchia.

Ben tredici pacchetti di aiuti militari sono stati inviati da Bratislava, per un costo complessivo di 671 milioni di euro. Pacchetti che includevano anche e soprattutto gli aerei da caccia MiG-29 tanto desiderati da Zelensky prima che passasse a chiedere gli F-16.

Tuttavia, col recente cambiamento al vertice del governo slovacco, l’atteggiamento del Paese nei confronti dell’Ucraina è decisamente cambiato. Il nuovo premier slovacco Robert Fico ha infatti deciso, una decina di giorni fa assieme al suo gabinetto dei ministri, di stracciare la bozza relativa al quattordicesimo pacchetto di aiuti militari diretti a Kiev.

Il suddetto consisteva in ben 140 sistemi missilistici antiaerei Kub, 5mila munizioni da 125 mm e 4 milioni di proiettili per armi leggere, il tutto per un costo di oltre 40 milioni di euro.

La decisione ha destato scalpore in quel di Bruxelles, dove Fico è stato additato (c’era da aspettarselo) come un filo-russo. Rimane comunque in piedi il legame tra Slovacchia e Ucraina per quanto riguarda le aziende private che operano in terra slovacca e pure per quanto riguarda gli aiuti umanitari, tra i quali due veicoli da sminamento Božena 4 che sono pronti per l’invio e saranno operativi a breve nella zona di Kherson.