Di Antonello da Messina, restano purtroppo poche straordinarie opere, scampate a tragici avvenimenti naturali e all’incuria; quelle rimaste sono disperse in varie raccolte e musei fra Tirreno e Adriatico, oltre la Manica, di là dall’Atlantico; molte hanno subito in più occasioni pesanti restauri, altre sono arrivate sino a noi miracolosamente intatte.

La mostra che apre il 21 febbraio a Milano – frutto della collaborazione fra la Regione Siciliana e il Comune di Milano con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira, curata da Giovanni Carlo Federico Villa - è da considerarsi dunque un’occasione unica e speciale per entrare nel mondo di un artista eccelso e inconfondibile, considerato il più grande ritrattista del Quattrocento, autore di una traccia indelebile nella storia della pittura italiana.

La mostra nasce con l’intento di indagare l’arte di Antonello da Messina con uno sguardo analitico, preciso, capace di mettere a fuoco ogni singolo tratto della sua tecnica senza eguali.

Per questo motivo, accanto alle opere di Antonello, saranno esposti i taccuini di Giovan Battista Cavalcaselle, critico che per primo ricostruì il catalogo dell’artista siciliano. 


_©Angelo Antonio Messina