Politica

Movimento 5 Stelle, ecco che cosa è stato deciso nel Consiglio Nazionale del 19 giugno

Questa la nota ufficiale del MoVimento 5 Stelle a seguito del Consiglio Nazionale si è riunito ieri per "un aggiornamento sulla situazione politica internazionale, con particolare riguardo al conflitto ucraino".

Dopo avere discusso e valutato l’evoluzione del conflitto in corso e gli accadimenti europei e internazionali più recenti, il Consiglio Nazionale ribadisce la linea politica già puntualmente definita all’esito della riunione del 16-17 maggio 2022 del Consiglio Nazionale stesso,

Il Consiglio Nazionale, riunitosi in data odierna, ha deliberato all’unanimità:

  • la conferma della risoluta condanna dell’aggressione militare condotta dalla Russia contro l’Ucraina, perché contraria ai più elementari principi di diritto internazionale, non provocata e non giustificabile in nessun modo;
  • la profonda riprovazione per i ripetuti attacchi arrecati dalle forze militari russe alla popolazione e alle infrastrutture civili che contrastano con il diritto internazionale umanitario e configurano crimini di guerra;
  • di considerare necessario mantenere un incisivo piano di sanzioni per dissuadere la Russia dal proseguire nell’invasione e, se del caso, di incrementare il livello sanzionatorio con misure ancora più severe;
  • di considerare necessario perseverare negli aiuti umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione ucraina e accogliere i profughi che abbandonano la loro terra per cercare salvezza dagli orrori della guerra;
  • di ritenere necessario che l’Italia si faccia interprete e sia protagonista di una nuova fase degli sforzi diplomatici in tutte le sedi internazionali affinché sia scongiurato il rischio di una escalation militare e siano invece promosse serie e credibili negoziazioni diplomatiche, che valgano a evitare che il confitto attuale deflagri in uno scontro militare di proporzioni sempre più vaste e incontrollabili;
  • di ritenere assolutamente opportuno che l’Italia, dopo avere già inviato varie forniture comprensive anche di armamenti per consentire all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa di cui all’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, concentri adesso i suoi sforzi sul piano diplomatico, promuovendo, in particolare, un’azione sinergica anche con altri Paesi europei per giungere a una soluzione equilibrata, equa e sostenibile;
  • di ritenere necessario – dopo quasi tre mesi di confitto nel cuore dell’Europa, con uno scenario in continua evoluzione – un confronto in Parlamento tra le varie forze politiche, con la possibilità di pervenire a un atto di indirizzo del Parlamento che possa contribuire a rafforzare l’azione politica del Governo in tutti i consessi internazionali e a perseguire un indirizzo ampiamente condiviso dal Governo e dal Parlamento;
  • di considerare non sufficiente, in base ai principi del nostro ordinamento democratico, il vaglio parlamentare che è stato effettuato in corrispondenza del c.d. “decreto Ucraina”, che risale ai giorni immediatamente successivi all’aggressione militare russa, e che non tiene conto dei mutamenti nel frattempo intercorsi e delle strategie che si stanno delineando anche a livello internazionale;
  • di sostenere un ruolo dell’Italia, in prima linea, in direzione del rafforzamento del pilastro europeo della difesa comune, che adeguatamente posto a supporto di una politica estera europea, può garantire maggiore sicurezza all’Unione europea e consentire una razionalizzazione delle spese e degli investimenti militari, in modo da dotarsi di uno strumento militare europeo più moderno ed efficiente, oltreché più economico per i singoli Stati membri;
  • di considerare imprescindibile che, nel quadro delle iniziative europee, venga adottata una strategia comune di sostegno energetico (Energy Recovery Fund), che possa renderci, nel più breve tempo possibile, indipendenti dall’approvvigionamento energetico russo, attraverso piani di acquisto e di stoccaggio comuni, un tetto massimo al prezzo del gas da azionare in tutte le situazioni più critiche di mercato e un massiccio investimento nelle fonti rinnovabili anche attraverso il ricorso del debito comune europeo;
  • di promuovere immediatamente un’azione coordinata di accoglienza comune europea per affrontare l’ondata migratoria, proveniente dal continente africano, dovuta alla drammatica crisi alimentare provocata dal mancato approvvigionamento per molti paesi dell’Africa del grano ucraino;
  • di ritenere necessario che il Governo intervenga immediatamente e incisivamente, senza attendere il peggioramento delle già difficili condizioni delle famiglie e delle imprese:

    a) per azzerare o, comunque, abbassare l’Iva per i beni di largo consumo a favore delle famiglie con redditi più bassi, anche attraverso interventi selettivi attuati per il tramite del cashback fiscale;

    b) per detassare gli aumenti degli stipendi e dei rinnovi contrattuali, in modo da rendere più pesanti le buste paga dei lavoratori;

    c) per incentivare e semplificare gli investimenti nel settore delle rinnovabili;

    d) per riformare il mercato dell’energia al fine di limitare la formazione degli extraprofitti e sostenere la transizione alle energie rinnovabili.

Il Movimento, per quanto sopra, si impegnerà nelle varie sedi istituzionali, attraverso i suoi rappresentanti, affinché tutte le iniziative e gli atti che verranno posti in essere dal nostro Paese siano costantemente orientati a sostenere l’Ucraina in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite, con particolare riguardo ai limiti di cui all’art. 51 della suddetta Carta e affinché l’agenda politica governativa riponga massima attenzione alle priorità sociali ed economiche delle famiglie e delle imprese, quali indicate in premessa. Il Movimento chiederà che il Presidente del Consiglio dei Ministri venga in Parlamento a riferire sulle iniziative sin qui attuate e su quelle programmate in modo che ci sia piena condivisione dell’indirizzo politico a tutti i livelli istituzionali – Roma, 16-17 maggio 2022.Queste considerazioni vengono qui riprese e ribadite dal Consiglio Nazionale, il quale aggiunge che le preoccupazioni già allora espresse con riguardo alle difficoltà economiche di famiglie e imprese hanno trovato piena conferma rispetto all’attuale andamento della situazione economica e sociale e al chiaro rischio di una spirale recessiva che si sta materializzando in modo sempre più evidente.Il combinato disposto del caro bollette, della bolla inflazionistica, di un costo del denaro crescente, di una maggiore onerosità dello Stato italiano, rispetto al passato, di finanziarsi sui mercati internazionali, sono fattori destinati ad aggravare la condizione delle imprese italiane e di sempre più ampie fasce della popolazione, che richiede interventi ampi e organici da parte del Governo che vorremmo discutere urgentemente. Occorre intervenire con urgenza per assicurare un salario minimo a una platea molto ampia di lavoratori che hanno paghe molto modeste e una più ampia politica salariale che possa garantire buste paga più pesanti ai lavoratori, anche del c.d. ceto medio.Il Consiglio Nazionale apprezza il lavoro che i Gruppi parlamentari del Movimento stanno svolgendo in vista della risoluzione che sarà approvata dai due rami del Parlamento in occasione delle Comunicazioni che il Presidente del Consiglio renderà il 21 giugno p.v. prima del prossimo Consiglio Europeo.In particolare, il Consiglio Nazionale auspica che l’intero Parlamento o, quantomeno, i Gruppi parlamentari che sostengono il Governo possano convenire sulla necessità di:a) una de-escalation militare in favore di una escalation diplomatica che porti al più presto a un cessate il fuoco e, in prospettiva, a una definizione pacifica del conflitto in atto;b) di un più pieno e costante coinvolgimento del Parlamento con riguardo alle linee di indirizzo politico che verranno perseguite dal Governo italiano nei più rilevanti consessi europei e internazionali, inclusa l’eventuale decisione di inviare a livello bilaterale nuove forniture militari, funzionale a rafforzare il mandato del Presidente del Consiglio in tali consessi.Quanto alle recenti dichiarazioni del ministro Luigi Di Maio riguardanti la linea di politica estera del Movimento 5 Stelle, rileva il Consiglio Nazionale che queste esternazioni distorcono le chiare posizioni assunte in questa sede il 16-17 maggio (e prima ancora dello scorso 26 aprile), e oggi integralmente ribadita, sempre all’unanimità.In particolare, le dichiarazioni circa una presunta volontà del M5S di operare un “disallineamento” dell’Italia rispetto all’Alleanza euro-atlantica e rispetto all’Unione Europea sono inveritiere e irrispettose della linea di politica estera assunta da questo Consiglio Nazionale e dal Movimento, che mai ha posto in discussione la collocazione del nostro Paese nell’ambito di queste tradizionali alleanze.Queste dichiarazioni, unitamente a quelle che evocano un clima di incertezza e di allarme in materia di “sicurezza nazionale” e quindi di instabilità del nostro Paese, sono suscettibili di gettare grave discredito sull’intera comunità politica del M5S, senza fondamento alcuno.La nostra posizione – ribadita in ogni occasione – è invece saldamente ancorata alla Carta delle Nazioni Unite, all’appartenenza euro-atlantica dell’Italia e costantemente orientata a rafforzare il processo di integrazione dell’Unione Europea, e auspica fortemente un deciso protagonismo del nostro Paese, nel quadro di queste tradizionali alleanze, al fine di favorire un’escalation diplomatica che, unitamente alla rigida applicazione delle sanzioni contro il regime russo, contribuisca alla soluzione diplomatica e politica del conflitto ucraino.Il Consiglio Nazionale, pertanto, confida che cessino queste esternazioni lesive dell’immagine e della credibilità dell’azione politica del Movimento 5 Stelle.Tutto quanto sopra deliberato all’unanimità.


Naturalmente, la dichiarazione non fermerà l'exit strategy di Di Maio che adotta scuse per uscire dal Movimento cercando di farne ricadere la responsabilità sui pentastellati.

È un po' come la denazificazione dell'Ucraina: basta trovare uno slogan per  addossare al nemico qualsiasi responsabilità.

A supportare le "fantasie" di Di Maio oltre a renziani e calendiani, gran parte della stampa italiana  che non perdona ai 5 Stelle di Conte il dovuto asservimento a banche e confindustria, cioè a coloro che in Italia comandano.

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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