Povera Italia mia, una volta eri la patria di artisti, di scienziati, di navigatori, di santi ed eroi. Guardati adesso, cara patria, come ti hanno conciata: economia a pezzi, illegalità diffusa, sei diventata terra di sbarco di un fiume inarrestabile di migranti, disordine e confusione regnano dappertutto, insieme a pressapochismo, arrivismo e l'elenco sarebbe lunghissimo.

Certo fortunatamente le eccezioni ci sono, d'altronde a noi l'estro non manca, e così abbiamo sicuramente scienziati, letterati e studiosi di fama mondiale.

Al contrario la storia politica italiana parlerà di questi anni come di anni orribili e da non ricordare.

In pochi anni dai grandi nomi della politica italiana, uomini che lasciavano il segno, ogni volta che parlavano ed agivano.

Siamo passati da personaggi come Luigi Einaudi, Benedetto Croce, Bettino Craxi, Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante, per citarne solo alcuni, al vuoto cosmico, tranne veramente rare eccezioni. Tutti uomini questi dotati di una profonda cultura e preparazione politica, uomini guidati da forti ideali e grandi valori morali.

Sono stati questi politici, con i loro pregi ed i loro difetti ed anche i loro errori, che hanno permesso ad un paese, l’Italia, uscito sconquassato da una guerra fratricida, di diventare la settima potenza economica a livello mondiale, temuta e rispettata.

Guardati adesso mia cara patria, voltati a mirare l’evoluzione dei politici nostrani che desolazione, che buco nero, soprattutto nel ramo sinistro del parlamento.

Una volta vi era più di un partito ispirato all’idea di socialismo, di difesa del lavoro e dei lavoratori, oggi alla sua guida siede Enrico Letta, segretario del Partito Democratico.

Ma che differenza da quei tempi, così duri e controversi, dominati da ideali di giustizia sociale che portavano a scontri violenti, in cui il PCI si schierava sempre al fianco dei lavoratori italiani, per difendere intransigente i loro diritti.

Oggi il problema nazionale per Enrico Letta è lo ius soli! Dando la cittadinanza italiana a chi nasce sul territorio italiano, risolveremmo magicamente i problemi della nostra nazione.

Improvvisamente tutti i problemi dell’economia nazionale, delle fabbriche che chiudono una dopo l’altra, del malcostume e dell’ignoranza che si sta propagando, come un cancro maligno, nella società, sarebbero risolti.  

In realtà il problema lo risolverebbe solo al PD che oramai è relegato in un angolo, costretto a fare alleanza con chi gli ha gridato “ladri” fino a ieri.

La legge dello ius soli darebbe l’opportunità, come lo è stato il reddito di cittadinanza per il M5S, di raccattare i voti dei soliti buonisti, creando così un bacino di nuovi elettori potenziali, così come sta già facendo per la lobby omosessuale e transgenica. Se infatti fosse davvero interessato alle sorti dei migranti e degli esuli che sbarcano sul territorio italiano, perché non si interessa delle loro condizioni di inserimento dopo lo sbarco?

Ma i buonisti si sa non si sporcano le mani nel fango, si lavano la coscienza sporca con leggi che non aiutano, ma che fanno bene al loro cuoricino di progressisti.

Ultima chicca del PD è la lotteria delle poltrone che ha messo a disposizione per gli amici delle sardine, capitanate da Mattia Santori. 
Il furbetto capito che un altro movimento, alternativo ai pentastellati, non ha uno spazio politico, ha abbandonato la barca prontamente deciso a trovare un posticino pubblico ben pagato.

Ed ecco la priorità del soggetto: costruire il primo stadio del frisbee (gioco dove ci si lancia un disco) che direi è un bisogno così sentito da tutti gli operai italiani e naturalmente dai migranti che invece di bighellonare per le strade potrebbero giocarci tutti i santi giorni del calendario.

Ma non c'è molto da meravigliarsi e se questa è la sua priorità, rispecchia molto bene l’anima socialista che ha perso il PD.

Povero Enrico Berlinguer, credo che dove sei ti stia sicuramente strappando i capelli del tuo ciuffo, così inconfondibile, in chi ti ha conosciuto, per ragioni anagrafiche. Avevi lasciato loro un partito con milioni di iscritti, con un'organizzazione territoriale incredibile, ti ascoltavano in centinaia di migliaia, ed oggi che cosa è rimasto?
Enrico Letta quando parla attorno a sé ha un vuoto umiliante che non viene mai ripreso per non umiliarlo. Devo confessare che oggi mi manca molto, pur essendo io dall'altra parte della barricata, quel Partito Comunista comunque serio e fatto di gente preparata, con una morale chiara e solida.

Siamo un grande paese, possiamo recuperare le posizioni perse, possiamo rimettere ordine tra le istituzioni. 

Dobbiamo mandare a casa chi fa politica per interesse personale, per arricchirsi, e che pur di non perdere il posto, è disposto a tradire sé stesso ed i propri elettori quotidianamente e qui mi riferisco a quella marmaglia dei pentastellati, venuti su come giacobini e divenuti subito più realisti del re.

Mi auguro che il centro destra sappia imparare dagli errori degli avversari, che nei capi e nei loro uomini prevalgano gli ideali ed i valori forti, che gli uomini dedicati alla politica al centro come in periferia abbiano un vero amore per la res publica, che siano preparati culturalmente e ideologicamente.

Solo unita in una federazione del centro destra che ne raccolga le varie anime la politica saprà portare questa nostra nazione, di nuovo, ad avere poeti, scienziati, musicisti, inventori, santi ed eroi.