Trattata da Trump come un imperatore romano del tardo Impero trattava un proconsole di qualche remota e riottosa provincia. Proprio lei che ambiva invece ad essere considerata l’alleata prediletta, il saldo ancoraggio atlantico degli USA ad un’Europa per il resto da buttare alle ortiche.

Prova a protestare e si becca un tweet di prima mattina con cui le si ordina perentoriamente di farsi i terroristi suoi.

Ma l’imperatore, ottenebrato dall’ira funesta, sbaglia nome utente e così il tweet approda sul cellulare di un’altra Theresa May, casalinga del West Sussex, che legge il messaggio di rimprovero, si meraviglia e poi si indigna: “nessuno mi ha mai trattata così”.

Adesso pretende giustamente delle scuse ufficiali. I Fratelli Marx non avrebbero immaginato niente di più comico. E così continuiamo a scivolare sempre più in basso.