In piazza della Scala si è tenuta la manifestazione a sostegno delle famiglie arcobaleno
L'inconsapevole Matteo Salvini - inconsapevole è un attributo gentile per definire un individuo che non ha la minima idea di ciò che fa, dato che da sempre finisce per sostenere l'esatto contrario di ciò che aveva sostenuto in precedenza, sempre con un immotivato sorriso sulle labbra - oggi se ne è uscito affermando che
"il papà si chiama papà".
Un'affermazione che, per lui, ha sicuramente richiesto uno sforzo intellettuale di notevoli proporzioni, soprattutto in considerazione della spiegazione "grafica" da lui prodotta, in cui ha sentenziato che il 19 marzo è la festa del papà, non del genitore 2.
Non avendo nulla da fare, nonostante gli impegni di ministro dei Trasporti e segretario della Lega, Salvini ha poi risposto a Francesca Pascale - ex quasi moglie di Berlusconi adesso sposata con Paola Turci, che aveva escluso di poter votare a destra definendo un simile voto come quello di un capretto a favore della Pasqua per etichettare poi Salvini e i sovranisti come omofobi - dichiarando:
"Quanta rabbia, quanto odio. Io rispondo con lavoro, pace, amore e rispetto".
Evidentemente Salvini, quando ha scritto l'ennesima sciocchezza, non aveva vicino il tutore a sostegno che non gli ha potuto ricordare le frequenti e innumerevoli istigazioni all'odio nei confronti delle minoranze con cui alimenta la sua propaganda. Così non gli ha potuto evitare l'ennesima figuraccia.
La Pascale ha rilasciato la sua dichiarazione, partecipando a Milano, in piazza della Scala, al presidio di protesta della comunità Lgbt+ contro lo stop alla registrazione all'anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali, ovvero di bambini nati con maternità surrogata fuori dall'Italia, voluto dal governo post-fascista guidato da Giorgia Meloni.
Tra le migliaia di persone che si sono recate davanti a Palazzo Marino - al Comune di Milano il governo ha espressamente proibito di continuare il riconoscimento dei figli delle coppie gay che l'ìamministrazione Sala faceva da tempo - vi era anche la neo-segretaria dem Elly Schlein che ha annunciato che presenterà in Parlamento una legge per "riconoscere i diritti delle famiglie omogenitoriali, preparata e scritta insieme alle associazioni, alle famiglie arcobaleno e alla Rete Lenford".
Per concludere, la domanda che chiunque dotato di un minimo di cervello si pone a seguito di tutto ciò è: ma che c.... frega a Salvini e a quelli della sua parte politica il come una persona decida di vivere la sua vita, con chi stare insieme, come stare insieme, come formare una famiglia?
Chi li vota, se lo è mai chiesto?