Nonostante la pandemia da Covid-1, l'aspettativa di vita globale è complessivamente aumentata di 6,2 anni, soprattutto grazie alla  riduzione di patologie come diarrea, infezioni delle basse vie respiratorie, ictus e cardiopatia ischemica

Lo dimostra una ricerca coordinata dall'Institute for Health Metrics and Evaluation pubblicata da The Lancet, che ha analizzato le stime aggiornate del Global Burden of Disease Study (GBD) 2021.

A registrare il miglior dato di avanzamento è la regione che comprende Sud-Est asiatico, Asia centrale ed Oceania, dove l'aspettativa di vita, nell'ultimo trentennio, è aumentata di 8,3 anni, soprattutto per la riduzione della mortalità legata a malattie respiratorie croniche, ictus, infezioni delle basse vie respiratorie e cancro. La gestione rigorosa della pandemia ha evitato una flessione nel trend che è rimasto positivo.

L'Asia meridionale si colloca al secondo posto per aumento netto dell'aspettativa di vita, con 7,8 anni in più; fenomeno principalmente dovuto al calo delle malattie diarroiche.

Lo studio pubblicato da The Lancet ha evidenziato anche come il Covid-19 abbia modificato radicalmente, per la prima volta in 30 anni, le prime cinque cause di morte, con la malattia da infezione da virus SARS-CoV-2 che ha fatto retrocedere l'ictus al secondo posto come causa di morte a livello globale. 

La pandemia ha colpito molto duramente America Latina, Caraibi e Africa sub sahariana. Di contro, in queste stesse zone si è avuto un forte calo dei decessi per malattie enteriche, incluse diarrea e tifo, che ha portato a un aumento complessivo dell'aspettativa di vita a livello globale di 1,1 anni.