OpenAI ha rilasciato ChatGPT Search, un ulteriore passo per comprimere la libertà di espressione sul web
Dal 16 dicembre OpenAI ha reso disponibile l'opzione ricerca all'interno di ChatGPT, consentendo al chatbot di "cercare sul Web in un modo molto migliore rispetto a prima", a dire del produttore.
Il modello di ricerca è una versione perfezionata di GPT-4o, post-addestrata utilizzando nuove tecniche di generazione di dati sintetici, inclusa la distillazione degli output da OpenAI o1-preview.
La ricerca di ChatGPT sfrutta fornitori di ricerca di terze parti, nonché contenuti forniti direttamente dai nostri partner, per fornire le informazioni che gli utenti stanno cercando.
A tale scopo OpenAI ha siglato accordi con diverse case editrici, tra cui Associated Press, Axel Springer, Condé Nast, Dotdash Meredith, Financial Times, GEDI, Hearst, Le Monde, News Corp, Prisa (El País), Reuters, The Atlantic, Time e Vox Media.
In funzione di ciò, se chiedete una informazione di carattere generale, potrete avere un riscontro proveniente solo da determinati siti web ed essere informati solo in base a ciò che tali siti hanno deciso di farvi sapere.
È un piccolo promemoria di cui tener conto nel caso si desideri usare ChatGPT Search.