La campagna "Occhiopermille 2018" tende ad informare i contribuenti sul perverso meccanismo su cui si fonda questo sistema di finanziamento.

Non sono in molti, per esempio, a sapere che anche le quote non espresse — quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma, né per lo Stato, né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi — sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute. Meccanismo che fa sì che la Chiesa cattolica con il 37% delle firme si aggiudichi l’80% dei fondi.

Sono infatti solo quattro contribuenti su dieci a firmare per destinare l’8 per mille: poiché la maggior parte di loro sceglie la Chiesa cattolica, questa, in virtù di tale meccanismo, riceve ogni anno l’80% della "torta", cioè più di un miliardo di euro».

Inoltre, è bene che tutti sappiano che del miliardo che la CCAR riceve, dai loro rendiconti risulta che solo un risicato 20-23% viene destinato ad opere umanitarie (e solo sulla loro parola in quanto nessuno controlla), mentre dai truffaldini spot "Chiedilo a loro" - che tra poco inizieranno ad imperversare - sembra invece che l'intero ammontare percepito vada in beneficienza.

Quindi, in realtà l'80% circa del gettito non serve ad aiutare i più sfortunati ma a far funzionare la "baracca" ecclesiastica!