Politica

Il vizio tutto italiano del riciclo

In natura gli esseri più deboli vengono inesorabilmente condannati all’estinzione, capitò con i neandertaliani che non ressero il confronto dei sapiens. La natura non ha pietà, obbedisce ad una legge quella della sopravvivenza della specie. 
Molti oggi definiscono “crudele” il leone che uccide la gazzella meno veloce, come se la natura fosse improntata alla morale. Ma la legge della sopravvivenza che governa tutti gli esseri viventi è quella che sta reggendo la vita sulla terra da milioni di anni.

Nel mondo degli affari, in un paese di stampo liberal capitalistico, vale la stessa legge. Chi non è in grado per incapacità, per inadeguatezza, a volte anche per sfortuna, a portare a compimento il proprio dovere di manager o di imprenditore che è quello di far prosperare la propria impresa è destinato ad essere messo da parte.

Ora il bello del nostro paese è che dalla nascita della repubblica l’apparato politico ha trovato nella struttura pubblica una sua forma di mantenimento del consenso.
Ecco perché una volta riusciti ad entrare nel pubblico si ha quasi la certezza assoluta del riciclo a tutti i livelli.

Due sono gli ultimi casi assurdi di questo malsano riciclo che tiene in posti importanti personaggi che non si sono distinti se non per errori ed omissioni.

Parliamo di Domenico Arcuri che, nonostante la sua “universale”, nel senso che l’hanno visto anche i non vedenti, inadeguatezza ed incapacità, dimostrata durante il periodo Covid, viene ora riciclato e sembra addirittura che torni come consulente del governo.
Parliamo infine della scandalosa proposta di nomina alla guida di ANAS di Ugo de Carolis, uomo dei Benetton e braccio destro di Giovanni Castellucci, imputato a Genova per il disastro del Ponte Morandi.

La richiesta parte dall’attuale governo Draghi che di cantonate ne sta iniziando a prendere troppe. 
Chiedere di nominare il co-responsabile della caduta del ponte di Genova, dimostra che il riciclo è più importante dell’opinione dei cittadini liguri che per colpa di quel disastro devono convivere con una viabilità impossibile.

Se il paese vuole cambiare il primo passo che si dovrà fare è quello di organizzare il settore pubblico con le stesse leggi del settore privato, eliminando per sempre il riciclo dei managerche non hanno portato risultati positivi.
Occorre che la legge della vita faccia aria nell’asfittico regno del pubblico impiego.

Autore Giuseppe Vignera
Categoria Politica
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