Riletture, 2011

Lui è presidente di Regione e sicuramente sa spiegarsi; sono io a non capire, ad avere la testa dura. Dice che gli immigrati sono indispensabili all'Italia e non capisco quale necessità ci fosse per gli italiani di tanti questuanti, di tanti venditori di cianfrusaglie, di automobilisti pericolosi, di file al pronto soccorso, di persone con diritto di precedenza per un posto all'asilo nido o all'assegnazione di case, di rapinatori o di semplici nullafacenti; forse alcuni italiani avevano necessità di spacciatori, di prostitute/prostituti e di manovalanza criminale; forse bastavano quelli che già c'erano.

Dice che senza gli immigrati vi sarebbe un forte calo demografico e mi chiedo se non sia invece la presenza di troppi "indispensabili" o la politica famigliare da sempre penalizzante a sconsigliare agli italiani di fare figli, ma non ai nuovi arrivati per i quali è meglio di quella del Paese d'origine e ne sono favoriti.

Dice che i tunisini sbarcati a Lampedusa sono giovani con titolo di studio che giustamente vogliono trovare adeguato impiego in Europa, quasi tutti in Francia (parlano francese meglio dei francesi) e poco dopo dice che il 30% dei giovani italiani sono senza lavoro. E io non capisco perché quando salpano dall'Africa non puntino direttamente a Bonifacio, la punta più meridionale della Francia e dell'Europa secondo i francesi, o quando vengono raccolti dalla nostre navi non li accontentino portandoli direttamente dove vogliono: verrebbero subito capiti e accolti a braccia aperte. 

Non capisco se anche a me basta fare il biglietto Biella-Santhià per essere portato fino a Palermo e se quei giovani italiani di cui l'Italia non ha bisogno debbano recarsi in Tunisia o in Francia. Dice anche che un Paese di 60 milioni di abitanti non ha difficoltà ad occuparsi di 20 mila persone (un piccolo esercito straniero, spero disarmato) e io non capisco perché invece abbia difficoltà a concedere a due vecchi italiani assistenza sanitaria, giusto trattamento fiscale e magari una pensione superiore ai 460 euro mensili; non capisco perché 60 milioni d'italiani non possano rinunciare ad un euro ciascuno, farmelo avere e farmi ricco; non capisco se quando l'Italia grazie agli immigrati diventasse un Paese di 180 milioni di persone non avrebbe nessuna difficoltà ad accoglierne 60 mila alla volta; non capisco se quel signore è disposto a dividere con i nuovi arrivati lo stipendio che gli pagano gli italiani o se spera di aumentarlo grazie a un maggior numero di contribuenti.

Io non capisco: certamente non perché quel signore non si sia spiegato ma perché sono una testa dura.