Mentre le navi di alcune Ong sono ancora sotto sequestro e la Ocean Viking è al porto di Marsiglia per uno scalo tecnico, prima di riprendere una nuova missione di soccorso in mare, nel Mediterraneo centrale si continua a morire.

Lo testimonia una tragedia narrata in diretta social, da Alarm Phone fin dalla notte scorsa, senza però che nessuno sia intervenuto per evitarla.

Nella serata di venerdì, l'Ong lanciava la seguente allerta: "Siamo stati contatti da un barca in pericolo con circa 56 persone a bordo, partita dalla Libia giorni fa. Abbiamo informato le autorità in Libia, Italia e Malta questo pomeriggio, ma nessuno ha lanciato un'operazione di soccorso. I naufraghi temono di morire e chiedono aiuto!"

Un paio d'ore dopo, questo il nuovo messaggio di Alarm Phone: "Abbiamo perso contatto con la barca alle ore 22.22. Tutte le autorità sono state allertate insistentemente, ma non reagiscono e per quanto ne sappiamo non hanno mandato alcun soccorso. Non sappiamo se le 56 persone possano sopravvivere un'altra notte in mare. Non lasciatele annegare!"

Questa mattina, da Alarm Phone hanno fatto sapere di non essere riusciti a parlare nella notte con le 56 persone in pericolo: "La cosiddetta Guardia costiera libica e le autorità europee stanno ignorando le nostre richieste di salvataggio. Questa è omissione di soccorso!"

Successivamente, la Ong informava che alle 7:45 CEST era stata ricontattata dalla barca in pericolo: "La situazione è urgente! Non sono riusciti a darci la loro nuova posizione GPS. Dopo 18 ore di mancata assistenza, l'Europa inizierà finalmente un'operazione di soccorso?"

Alle 10:15, Alarm Phone riceve un'altra posizione GPS dalla barca e ne informa le autorità: "Visto che la Guardia costiera libica è irreperibile, abbiamo informato di nuovo la Guardia costiera italiana e maltese, ma pare che non abbiano intenzione di intervenire".

Alle 13:00 le persone a bordo della barca contattano di nuovo Alarm Phone per dire che la situazione è disperata... stanno imbarcando acqua.

Intorno alle 15, l'UNHCR in Libia faceva sapere che una barca con più di 50 persone a bordo si è capovolta al largo delle coste libiche e che i soccorsi sono stati inviati.

Quante persone riusciranno a salvarsi da questo ennesimo naufragio? E perché attendere così tanto tempo prima di aiutare una barca in difficoltà che chiedeva aiuto da così tante ore?

Uno dei motivi, come spiegato in un articolo pubblicato da l'Espresso, lo svela la documentazione resa pubblica dalla stessa Commissione Europea - dopo richiesta di accesso agli atti - che dimostra l'inesistenza da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica di qualsiasi capacità di poter effettuare operazioni di salvataggio in mare.