Buster, pseudonimo di Giuliano Franciosa, è un Rapper italiano.  

Rapper di paese, originario di Orsara di Puglia, piccolo sobborgo nei Monti Dauni in provincia di Foggia.

Il padre, originario di Lucera, si trasferisce insieme a sua madre a Londra per lavorare come parrucchiere. Dopo la nascita della sorella maggiore e del giovane Buster, la coppia torna in Italia e si stabilisce nel paese natale della madre.  

Alla tenera età di 7 anni, riceve in dono dalla sorella maggiore, un album del rapper milanese Emis Killa e da allora non smette di ascoltare hip Pop, coltivando il sogno di calcare grandi palchi.

A 14 anni decide di cimentarsi nella scrittura di brani, ma non trovando soddisfazioni nel proprio operato e venendo deriso, decide di non dedicarsi più alla musica.

All’età di 17 anni, in pieno lockdown Covid, è coinvolto in un incidente stradale, insieme a due suoi compagni. Lo sbalzo dall’auto lo farà ritrovare privo di conoscenza e in gravissime condizioni, con varie “fratture” lungo tutto il corpo.  I soccorritori giunti sul posto lo ritengono morto a seguito dell’impatto. Portato in ospedale in codice rosso, resta per tre giorni in coma. Il terzo giorno, come resuscitato da morte, apre gli occhi e riferisce ai presenti di aver maturato la decisione di voler vivere facendo musica.

Le scene e l’accaduto dell’incidente stradale erano state scritte dallo stesso artista in un brano “Fratture” scritto profeticamente due anni prima della data del sinistro.

Nei mesi successivi scrive e incide “C’Est La Vie”, “La mia Vita”, “Bomber” e tanti altri pezzi che segnano il suo lancio sulle piattaforme del mercato discografico.  

Nel maggio del 2021 si reca a Milano dove collabora con dj Telaviv alla incisione dei brani che nell’estate del 21 totalizzano circa 600k ascolti sulle piattaforme digitali.

Come prime esibizioni live canta in un circoli di tossicodipendenti, in rave abusivi e discoteche, fino ad arrivare a esibizioni di piazza, in tutto il circondario foggiano.

Nel febbraio 2022 collabora nuovamente con dj Telaviv di Milano, incidendo 11 brani che comporranno il primo E.P. della sua carriera in uscita per l’estate 2022.

Lo Stile. 

Buster è un Rapper moderno, che porta una nota di Hip Pop sulla scena musicale odierna. I suoi brani sono un mix di varie influenze, dalla scena Milanese ai ritmi caldi del sud. Tra i suoi brani si possono trovare pezzi “Old School” e pezzi Pop moderni oltre ad alcuni brani profondi, dal testo intenso e dalle note ballate.  

Buster cerca di essere il più versatile possibile, sperimentando vari sound, mettendo in musica la passione per il rap e l’amore per la musica e la “Canzone”.  

I suoi ritornelli restano in testa agli utenti dopo poche volte che li si ascoltano.  

Il Rap è il suo genere ma, proprio nello spirito più puro del rap, è aperto a tutte le influenze possibili, perché dalla contaminazione e dalla sperimentazione nascono le cose nuove.      

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Vagabondo Rmx 

La canzone, dal testo scritto interamente da Buster, è ispirata al celebre brano del 1972 dei Nomadi scritto scritto da Alberto Salerno e con la musica del bassista Damiano Dattoli. Come per la hit dei Nomadi, anche questa rivisitazione viaggia tra l’incoscienza di essere bambini con la vita davanti e il futuro che metterà di fronte difficoltà e ostacoli. Rivisitando in chiave moderna, Buster inserisce delle note Hip Hop nel brano lasciando l’inciso immutato mettendo in evidenza come l’esperienza della crescita personale rimane un tema sempre attuale. 


Testo

Io che non ero un bambino speciale 
Sai che lo ammetto 
Ero un bambino un po’ particolare odiavo i baci odiavo l’affetto 
Io che ricordo volevo parlare con i più grandi tanto rispetto 
Non mi piaceva stare coi coetaneo fra raccontavano sempre lo stesso 

Io vagabondo giravo da solo per tutta la sera 
oggi che scrivo sti pezzi e son grande mi rubi l’amore mi sento in galera ma non mi dispera 
Io che col cuore lo sento di ghiaccio 
Volevo abbatterti ma non l’ho fatto 
I nostri difetti non vengono a galla fin quando te lo fa notare un altro 

Dimmi com’è che quella notte sentivo gli insulti 
Il diavolo tenta ma non i bambini lascia i fanciulli per poi tentare gli adulti 
Ed è per questo che ti fai domande se vedi nero quando cali palpebre 
Il buco in petto non lo puoi combattere 
Se c’hai qualcosa che sembra più grande 

Ma io ero immobile quel giorno e per la via  Non sapevo più dov’era casa mia 
Ero quel bambino che giocava in un cortile  

Io vagabondo che son io 
Vagabondo che non sono altro 
Soldi in tasca non ne ho  
Ma lassù mi è rimasto dio 

La strada è lunga come il sentiero a Santiago  
Vedo quel bimbo che corre li piano 
Mentre mi tende la mano così si sente al riparo 
Il suo volto limpido gli occhi son senza peccato 
Il suo calore che scalda il mio cuore con solo un abbraccio 

Zio ti ricordi quando ero piccolo e correvo in giro con gli scatenati  
Avrei voluto viaggiare nel tempo per salutare tutti gli antenati 
Dimmi com’è me quella vecchia vita quando non c’era la fotografia 
Quando per uscire in giro passavi da casa di amici e sbagliavi la via 
Dimmi com’era tutti i tuoi giorni me lo faccio raccontare dai nonni 
Riguardo film ancora in bianco e nero  
Così m’immagino dentro quei giorni 

Tutte le volte che hai preso una scelta tutte le volte che hai commesso errori 
Non sai che questa vita è proprio eterna se non combatti per quello che vuoi 

Ma io ero immobile quel giorno e per la via Non sapevo più dov’era casa mia 
Ero quel bambino che giocava in un cortile  

Io vagabondo che son io                        
Vagabondo che non sono altro 
Soldi in tasca non ne ho  
Ma lassù mi è rimasto dio  

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