L'Istat ha rivisto leggermente al ribasso il dato sull'inflazione a gennaio, con un aumento del dato congiunturale del  +0,1% e di quello tendenziale del +10%.

Confermato il dato sull'inflazione di fondo, che al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,8% a +6,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile a +6,2%.

Invece, diminuisce leggermente l'inflazione acquisita per il 2023 che adesso è pari a +5,2% per l'indice generale e a +3,2% per la componente di fondo.

L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del -1,5% su base mensile, a causa dell'avvio dei saldi invernali dell'abbigliamento e calzature di cui l'indice NIC non tiene conto, e aumenta del 10,7% su base annua (in rallentamento da +12,3% di dicembre); la stima preliminare era +10,9%.

L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 9,8% su base annua.