Pandemia, l'OMS definisce la variante Mu come variante di interesse
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato di aver iniziato il monitoraggio di una nuova variante del SARS-CoV-2, denominata Mu o B.1.621, definendola variante di interesse.
Mu è stato identificata per la prima volta in Colombia lo scorso gennaio e la sua presenza è stata registrata sia in Sud America che in Europa.
Secondo quanto riferito dall'OMS nel suo bollettino settimanale sull'andamento della pandemia, tale variante ha mutazioni che fanno ritenere possa essere più resistente ai vaccini, come nel caso della variante beta, anche se saranno necessari ulteriori approfondimenti per stabilirlo con certezza.
Tutti i virus, compreso l'attuale coronavirus che ha come conseguenza l'insorgere della Covid-19, mutano nel tempo. Alcune delle mutazioni possono avere un impatto più significativo di altre sulle loro caratteristiche iniziali, aumentandone così la facilità con cui riescono a diffondersi, la gravità della malattia che provocano e la loro resistenza a vaccini, farmaci e altre contromisure messe in atto per il loro contenimento.
Ad oggi, secondo l'OMS, sono quattro le varianti del SARS-CoV-2 ritenute più preoccupanti: la variante Alpha - registrata per la prima volta nel Kent - la cui presenza è stata riscontrata in 193 paesi, la Beta presente in 141 nazioni, la Gamma in 91 e la Delta in 170. Mu, pertanto, è la quinta variante di interesse.
La variante Mu, che secondo l'OMS ha una miriade di mutazioni che indicano potenziali proprietà di fuga immunitaria, ha però visto calare la sua prevalenza a livello globale al di sotto dello 0,1% tra i casi sequenziati, mentre in Colombia, invece, è attualmente al 39%.