Mercoledì, il Parlamento albanese ha sospeso la procedura di ratifica del patto sui migranti con l’Italia ratificato privatamente, la scorsa estate, tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama. Questa decisione è stata presa dopo che la Corte Costituzionale albanese ha accolto la richiesta dell’opposizione di esaminare la costituzionalità di tale accordo che prevede l'istituzione in Albania di centri per verificare se i migranti che arrivino via mare abbiano oppure no il diritto di ottenere un permesso di soggiorno in Italia.
La ratifica dell’accordo era prevista per giovedì. La Corte Costituzionale ha deciso di prendere in esaminare la costituzionalità dell’accordo, in risposta a una richiesta presentata la settimana scorsa da 30 deputati dell’opposizion .
I parlamentari hanno sollevato preoccupazioni riguardo a presunti errori procedurali durante i negoziati, sottolineato anche che l’accordo debba essere autorizzato dal presidente albanese, poiché riguarda questioni territoriali e diritti fondamentali.
La Corte Costiotuzionale albanese ha confermato di aver accolto la richiesta e ha fissato per il 18 gennaio la discussione sul caso sospendendo di fatto, automaticamente, la procedura di ratifica del Protocollo di cooperazione da parte del Parlamento, fino alla decisione finale.
L’opposizione ha espresso il suo disappunto per il fatto che il Primo Ministro Edi Rama non li abbia consultati prima di concludere un accordo così importante con il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni.
Pochi giorni fa il premier Rama, che in precedenza aveva detto di aver ratificato l'accordo sottolineando il suo dovere di assistere Roma per il legame speciale che esiste tra i due paesi, aveva definito l'accordo come uno strumento di propaganda che Giorgia Meloni avrebbe speso per le prossime elezioni europee.
Per sabato 16 dicembre è stata annunciata la partecipazione di Edi Rama ad Atreju, appuntamento annuale di Fratelli d'Italia, per un'intervista con Maurizio Belpietro (Direttore de La Verità) e Andrea Malaguti (Direttore de La Stampa).