Ha ormai raggiunto 30 il numero delle vittime e 650 quello dei feriti del terremoto che colpito la costa dell'Albania nei pressi di Durazzo, mentre continua l'opera di ricerca dei soccorritori, resa ancor più difficile, oltre che pericolosa dal fatto che continuano le scosse di assestamento, anche di forte intensità, come quella avvertita nel pomeriggio di mercoledì di magnitudo superiore a 5, registrata in mare a pochi km di distanza da quella del giorno precedente.
La maggior parte dei morti è stata registrata nelle città di Durazzo e a Thumane, piccolo centro andato quasi completamente distrutto.
Più di 45 persone sono state salvate dalle macerie nelle scorse ore ed il premier Edi Rama ha promesso che l'opera dei soccorritori continuerà finché non ci sarà certezza di aver trovato tutti i dispersi.
Per quanto riguarda le persone che non hanno più un alloggio, il premier albanese ha promesso che saranno ospitate in albergo fino a quando il governo non ricostruirà le loro case. Nel frattempo, a Durazzo, anche coloro che hanno timore di ritornare nelle abitazioni non danneggiate hanno trovato rifugio nello stadio della città.
L'opera di soccorso, oltre che dai vigili del fuoco albanesi, viene effettuata da squadre specializzate provenienti da Italia, Grecia, Romania, Francia, Svizzera, Turchia, Serbia, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord e Israele.