Politica

Il benaltrismo sovranista contro Bella Ciao

"Queste sarebbero le priorità per la sinistra... Ma dove vivono, su Marte???Dopo Ius Soli e nuove tasse, Letta, Boldrini e compagni vorrebbero imporre “Bella Ciao” obbligatoria per legge...
Eh già, gli italiani non parlano d’altro!
Pd sempre piú lontano dalla realtà, quale sarà la loro nuova geniale proposta?
Con un sorriso, buona settimana Amici"

"Dopo lo Ius Soli e la patrimoniale è il turno di Bella Ciao. Imprese in difficoltà, italiani stremati dalla crisi economica e queste sono le priorità della sinistra. Sempre più sconnessi dalla realtà."

Di chi sono, in sequenza, le dichiarazioni sopra riportate? Rispettivamente di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i noti benaltristi, rappresentanti dell'estrema destra parlamentare. 

Per i due "influencer" che si fanno riprendere da una telecamera per mostrare ai loro "follower" cosa stanno facendo in qualsiasi momento della giornata (sono incluse le faccende private, dalla spesa alla cena... anche se manca ancora di sapere quante volte siano andati in bagno), sarebbe uno scandalo la proposta presentata alla Camera da Pd, M5s, Leu, e "persino" Italia Viva, per far eseguire Bella Ciao dopo l'inno nazionale nelle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti della Liberazione.

La proposta di legge è stata depositata alla Camera il 21 aprile, presentata dal deputato dem Gian Mario Fragomeli e sottoscritta da Pd, M5s, Leu e Italia Viva.

Perché gli estremisti di destra si sono agitati adesso? Perché venerdì scorso è stata assegnata alla commissione Affari Costituzionali per iniziare il suo iter.

Questo, semplicemente, è ciò che la legge chiede: riconoscere "Bella ciao quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo", proponendo che venga "eseguita, dopo l'inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo".

Il problema degli estremisti di destra è lo stesso per il quale celebrano Salvo D'Acquisto e non i Martiri di Fiesole. Chi erano?  Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti... tre carabinieri, proprio come Salvo D'Acquisto. Il guaio, per gli estremisti di destra, è che loro aiutavano la Resistenza, facevano parte della Resistenza. Quindi, se quelli come Salvini e Meloni ne ricordassero il sacrificio, farebbero crollare il castello di carte da loro costruito per dimostrare che la Resistenza era costituita da cattivi comunisti, mentre l'Italia secondo loro sarebbe stata liberata dai nazifascisti solo grazie agli alleati.

Ma la cosa ancor più comica è che, come spiega lo stesso proponente della legge, la forma definitiva che tutti conosciamo di Bella Ciao è di diversi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.

"Il testo della canzone «Bella ciao», invece, a partire dal periodo della Resistenza, trova maturazione e diffusione in periodi diversi che si collocano tra la metà degli anni cinquanta, in un momento in cui la politica ha necessità di unificare le varie anime della Resistenza - quella comunista, socialista, cattolica, azionista, liberale e monarchico-badogliana - e la metà degli anni sessanta, con il riconoscimento popolare, ottenuto nel 1964 in occasione del Festival dei due mondi di Spoleto grazie alla presentazione, da parte de «Il nuovo canzoniere italiano», di due versioni del testo della canzone, quello che racconta la giornata di lavoro di una mondina e quello che racconta la lotta partigiana. Per arrivare, infine, negli anni settanta in cui la canzone «Bella ciao» risponde pienamente alla necessità di rinsaldare, con un chiaro spirito pacificatore, il concetto di un'Unità nazionale nata dalla lotta di Resistenza (si rammenti, ad esempio, che il congresso della Democrazia cristiana, che nel 1976 elesse segretario il partigiano Benigno Zaccagnini, si concluse proprio sulle note di «Bella ciao») e dalla difesa dei valori della libertà e della democrazia contro ogni forma di prevaricazione e di violazione dei diritti civili."

Infine, Bella Ciao è adesso conosciuta, tradotta e cantata in tutto il mondo, come canto di resistenza a supporto di chiunque lotti non solo contro ogni forma di dittatura, ma anche contro ogni forma di prevaricazione.

Evidentemente, i diversamente non fascisti, rappresentanti dell'estrema destra italiana, sono a favore di dittatura e prevaricazione.

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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