Il Bundestag ha approvato in Germania il matrimonio tra coppie dello stesso. Il commento della Chiesa cattolica tedesca nelle parole dell’arcivescovo di Berlino monsignor Heiner Koch, come sono state riferite dall'agenzia di stampa cattolica SIR.

«Sono rammaricato - ha dichiarato Koch - che il legislatore abbia rinunciato ai contenuti sostanziali del concetto di matrimonio, per adattarlo a coppie formate da persone dello stesso sesso. Al tempo stesso mi rammarico anche che con la decisione presa oggi si rinunci a differenziare le diverse forme di unione, arrivando a parificarle tutte. La differenziazione non è discriminazione.

Si possono riconoscere le convivenze di persone dello stesso sesso anche attraverso un’altra forma istituzionale. Non è necessario aprire l’istituto giuridico del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. I padri della Costituzione hanno dato un posto di rilievo nella nostra Carta costituzionale perché volevano proteggere e rafforzare quanti, come madri e padri, desideravano donare la vita ai propri figli.

Il matrimonio per tutti - secondo l’arcivescovo di Berlino - rappresenta un annacquamento del concetto di matrimonio tradizionale. Se lo Stato però vuole veramente rafforzare queste unioni, deve porre chiaramente l’attenzione sulle politiche familiari e matrimoniali, per sostenere la stabilità e la responsabilità personale dei matrimoni, invece di togliere valore agli ambiti dei coniugi.»

Monsignor Koch non dimentica però una nota caustica nel suo commento ed aggiunge: «Vale la pena osservare come molti di quelli che per molto tempo hanno combattuto l’istituzione del matrimonio come un modello di vita ostile e superato, oggi siano sostenitori ardenti del matrimonio per tutti», rammaricandosi anche del fatto che «l’istituto giuridico del matrimonio sia finito stritolato negli ingranaggi della tattica politica. In tutto questo il matrimonio non ci ha guadagnato.»

Quali saranno adesso le decisioni della Chiesa cattolica? Mons. Koch annuncia l'impegno «a promuovere la discussione e a mostrare la vitalità della visione cattolica del matrimonio, così come ricorda sempre anche Papa Francesco.

Ricordo al tempo stesso che il carattere sacramentale del nostro modo di comprendere il matrimonio rimane inalterato rispetto all’odierna decisione del Bundestag tedesco. Soprattutto ora è per me importante sottolineare che la Conferenza episcopale tedesca nelle sue dichiarazioni sui diritti delle diverse forme di convivenza, ha sempre precisato che sarebbe stato un malinteso intendere la difesa del matrimonio eterosessuale come una forma di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali. Come Chiesa rispettiamo tutte le coppie omosessuali, in cui da anni si vive nel rispetto e nella cura reciproci.»