Riprendiamo il discorso, tanto di moda in questi giorni, del taglio dei parlamentari.

 In questo senso sono orientati, almeno a parole, la maggioranza dei partiti politici italiani.

 Lo sostengono i 5 stelle, tanto da farne una “condicio” essenziale per la formulazione del nuovo Governo; lo sostiene la Lega, tanto da averlo indicato come una priorità da conseguire prima dell’effettiva caduta dell’attuale governo e, secondo loro, il ricorso a nuove elezioni.

Lo sostengono in modo trasversale anche alcuni deputati del PD  e Forza Italia; sono dello stesso parere anche i Fratelli d’Italia, ma loro contano poco o nulla.

Sembra questo, il taglio dei parlamentari, la panacea di tutti mali cui la Nazione è affetta. Sembra che una volta ridotto il numero dei parlamentari ogni cosa, in Italia, debba andare per il verso giusto e tutto si debba sistemare in un batter di ciglia.

E’ veramente così? Ovviamente no!

Noi lo sappiamo e lo denunciamo da tempo.

Il taglio dei parlamentari serve sono alle segreterie dei Partiti per aumentare il loro controllo sui deputati eletti e sulla politica in generale.

Il ventilato risparmio che, dicono, è alla base di tale volontà è cosa risibile e comunque ottenibile percorrendo altra strada che non la riduzione della rappresentanza parlamentare.

Lo abbiamo scritto da tempo.

Più volte ci siamo cimentati a scrivere di ciò per spiegare cosa fare per ottenere veramente un risparmio e preservare la partecipazione, quanto più ampia possibile, alla vita politica della Nazione.

Torniamo, ancora una volta, a spiegare in modo semplice, che non è il taglio dei parlamentari ciò di cui si ha bisogno, perché, così facendo, altro non otteniamo che l’allontanamento di una sempre maggiore quota di elettori che non si vedrebbero rappresentati in modo diretto.

Ricordiamo che il legame tra politico e territorio è stato il motivo dominante della comunicazione politica negli ultimi decenni.

Ricordiamo qui che la legge costituzionale N° 2 del 1963 ha reso fisso il numero dei parlamentari e mentre prima questi oscillavano in proporzione al numero dei cittadini, da quell’anno il numero fu fissato in 630 Deputati e 315 Senatori (compresi quelli a vita, nominati dal Presidente della Repubblica).

Risulta che il numero di parlamentari tra Deputati e Senatori è pari a 945.

Dicono i convertiti sulla via di Damasco che ridurre i parlamentari produrrebbe un notevole risparmio per l’erario dello Stato e che quindi è improcrastinabile tale operazione. Le finanze, oh.. le finanze.

Noi invece diciamo altro.

Noi diciamo che non è il numero dei parlamentari che andrebbe ridotto, ma quelli che, invece, vanno eliminati, e per tutti, sono le prebende, i privilegi, i vitalizi.

Non ha senso ridurre della metà i beneficiari degli attuali privilegi. Meglio lasciare intero il numero attuale e togliere a tutti i privilegi. Questa si sarebbe una vera rivoluzione. Questo sì sarebbe vero risparmio.

Noi del Movimento Sociale diciamo anche altro.

E qui ci riportiamo al nostro progetto di modifica costituzionale che prevede l’abolizione di una delle due Camere, per sostituirla con una che rappresenti le categorie del mondo del lavoro; Le Corporazioni.

Volendo eliminare il superfluo, quindi, oltre a togliere i privilegi detenuti dagli attuali parlamentari, si deve, con una riforma costituzionale, istituire la camera delle corporazioni, organismo di effettiva rappresentanza delle categorie dei lavoratori, così come nel nostro progetto politico.  

Ciò facendo realizzeremmo veramente un notevole risparmio economico, e daremmo vita a una concreta rivoluzione dal punto di vista della partecipazione alla vita politica della Nazione.

Riassumendo, affermiamo che la vera operazione da porre in atto è il taglio dei privilegi dei parlamentari e la sostituzione di una Camera politica con una che sia espressione del mondo del lavoro e della produzione.

Ciò può essere fatto solo in una legislatura “costituente”, mirante a realizzare lo Stato Nazionale del Lavoro, per il raggiungimento, mediante l’alternativa corporativa, dei più vasti traguardi di giustizia sociale e di elevazione umana, nel rispetto della libertà per tutti, nell’armonia dell’ordine con la libertà.

Mario Settineri
Membro Segreteria Nazionale MSFT