La Cei approva il nuovo messale, modifiche al Padre Nostro e al Gloria
Nella 72esima Assemblea Generale della Cei che si è conclusa giovedì 15 novembre, il tema principale affrontato dai vescovi italiani è stato relativo all'approvazione della traduzione della terza edizione italiana del Messale Romano, alla fine di un percorso durato oltre 16 anni. "Il tema ha trovato la sua collocazione nel quadro del cammino della riforma liturgica: nella volontà dei Vescovi, la stessa pubblicazione della nuova edizione costituisce l'occasione per un rilancio dell'impegno formativo, così da contribuire al rinnovamento di vita delle comunità ecclesiali."
Nell'intento dei vescovi, la pubblicazione della nuova edizione costituisce l'occasione per contribuire al rinnovamento della comunità ecclesiale nel solco della riforma liturgica.
Alcune finalità pratiche. Nel nuovo testo, la Cei "suggerisce di curare la qualità del canto e della musica per le liturgie". Inoltre, dopo l'approvazione della Santa Sede entrerà in vigore la nuova versione del Padre Nostro con «non abbandonarci alla tentazione» e dell'inizio del Gloria con «pace in terra agli uomini, amati dal Signore».
I vescovi, in questa Assemblea, hanno anche sentito la necessità di occuparsi di impegno civile, prendendo spunto dall'attuale "polarizzazione che divide e schiera l'opinione pubblica, frenando la disponibilità a un autentico dialogo."
Da qui, "l'esigenza - innanzitutto - di formare la comunità alla fede, al respiro del Vangelo, alla sostanza dell'esperienza cristiana, nell'avvertenza che una coscienza formata sa farsi attenta e capace di assumersi responsabilità, quindi di spendersi per il bene comune."
Un primo passo per affrontare una realtà, come quella attuale, "nella quale il debole è sentito come un peso e il migrante come uno straniero. E sarà più facile anche trovare parole sapienti con cui affrontare i temi in agenda, relativi al rapporto uomo – donna, al nascere, al soffrire, al fine vita."
Infine, la Cei si è anche occupata di come contrastare gli abusi sessuali. Nasce così il "Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili", dotato di un proprio Statuto, un regolamento e una segreteria stabile, in cui laiche e laici, presbiteri e religiosi esperti saranno a disposizione dei Vescovi diocesani, fornendo anche "consulenza alle diocesi, supportandole nei procedimenti processuali canonici e civili".
Per ultimo, l'Assemblea della Cei ha approvato anche la costituzione di due Santi Patroni: i malati di tumore potranno invocare il dono della guarigione a San Leopoldo Mandic, che diventa così patrono dei malati oncologici. Santa Rosa da Viterbo, invece, sarà patrona della Gioventù Francescana d'Italia. All'approvazione dell'Assemblea Generale deve ora seguire la conferma della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.