Carlo Marino: Potrei cominciare dal coronavirus ma al momento se ne sta parlando troppo e con molte fake news che girano. Lei che ha avuto il privilegio di intervistare Papa Francesco, cosa pensa dell’accordo del 22 settembre dell'anno 2018 tra lo Stato Città del Vaticano e la Repubblica Popolare Cinese? Sarà implementato, migliorato oppure rimarrà lo stesso? È possibile che si pervenga ad un secondo accordo?

Francesco Sisci: Non è l’accordo migliore del mondo, ma è un passo avanti importante, anche perché l’alternativa era il peggioramento di tutto. Le scelte nel mondo non si fanno spesso tra due cose ottime, ma tra due scelte entrambi infelici e bisogna scegliere spesso il meno peggio.

Detto questo il fatto importante è che si comincia a costruire un pezzo di fiducia con lo stato cinese. Sulla base di questa fiducia ci possono essere miglioramenti. Ma non bisogna aspettarsi miracoli. La storia dei rapporti fra Cina e Vaticano è secolare e spesso non felicissima, e non ci sono innocenti. è questa montagna che bisogna scalare.

Carlo Marino:  E adesso una domanda sul famigerato coronavirus: sta davvero rallentando l’economia cinese?

Francesco Sisci: L’economia si è praticamente fermata da una decina di giorni e non è chiaro quando e come riprenderà. È una sfida molto importante per la Cina che potrebbe avere conseguenze enormi anche sul mondo, visto che la Cina è la maggiore potenza commerciale globale. Gli effetti sull’Italia potrebbero essere quindi molto importanti da non sottovalutare.

 

Carlo Marino: Ci saranno ripercussioni sulla One Belt One Road Initiative?

Francesco Sisci: Temo di sì, anche se al momento è impossibile valutarne la portata, perché dipenderà da quello che accade con il virus.


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