Economia

9 novembre: primo incontro tra governo e sindacati. Ecco com'è andata

Mercoledì la premier Giorgia Meloni e i ministri del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone, della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, a Palazzo Chigi, hanno incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali: Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl), Pierpaolo Bombardieri (Uil) e Paolo Capone (Ugl).


Questo il commento del segretario generale della Cisl,  Luigi Sbarra: "È stato un incontro importante e positivo, apprezzabile soprattutto per il fatto che la premier Meloni si è impegnata a dare centralità al dialogo sociale sia nella gestione dell’emergenza che nella definizione di riforme e degli investimenti in Legge di Bilancio. È un passo importante che ora deve aprire un percorso condiviso e strutturato. Il primo tema da affrontare è il sostegno al tessuto sociale e produttivo di fronte alla fiammata inflazionistica. Bisogna confermare e rafforzare gli strumenti messi in campo in questi mesi per sostenere lavoratori, famiglie, pensionati, filiere, difendendo redditi e risparmi, proteggendo centinaia di migliaia di posti a rischio. Per questo abbiamo chiesto al governo di mettere sotto controllo prezzi e tariffe, arginare la speculazione, alzare ed estendere il prelievo sugli extraprofitti, elevare la no tax area sui fringe benefit e gli altri strumenti contrattati di sostegno al reddito. Pensiamo poi vada sterilizzata l’IVA su acquisti di largo consumo per le fasce deboli.La bussola di una nuova concertazione dovrà orientare anche la definizione di una Manovra chiamata a dare un impulso espansivo e coesivo allo sviluppo. Dobbiamo scongiurare lo scalone della Legge Fornero e avviare il tavolo politico per la riforma delle pensioni, confermare ed elevare la decontribuzione del 2% sul cuneo fiscale, ridisegnando il sistema tributario, operare un deciso taglio delle tasse su lavoro e pensioni, centrare gli obiettivi del PNRR generando buona occupazione specialmente femminile e giovanile, rilanciare politiche sociali, scuola, sanità, non autosufficienza.Vanno rinnovati subito i contratti pubblici ed agevolati le fasi dei rinnovi per quelli privati. Abbiamo  posto il tema delle soluzioni da costruire per le tante crisi aziendali a cominciare da Ilva, Tim, Ita, Lukoil registrando una grande disponibilità del governo ad aprire tavoli dedicati di confronto con il sindacato. Consideriamo importante la disponibilità del governo a programmare incontri su salute e sicurezza, monitoraggio Pnrr, politica industriale ed energetica, pensioni, anche per scongiurare lo scalone di inizio anno, lavoro, politiche attive formazioni.La Legge di Bilancio sarà un banco di prova fondamentale per definire un “cantiere di corresponsabilità” che contrasti le disuguaglianze, dia centralità alla crescita e allo sviluppo, alla qualità e alla sicurezza sul lavoro e profondità a un progetto paese fondato su una più forte condivisione e partecipazione".


Meno ottimista il segretario della Cgil, Maurizio Landini:

"Sul piano formale il presidente del Consiglio ha dichiarato grande disponibilità a un confronto sui vari temi che si affronteranno, anche per una discussione sul futuro del Paese e sulle scelte strategiche. Ha dichiarato che considera importante il rapporto con le parti sociali, in questo caso con i sindacati. Da parte nostra, abbiamo assicurato piena disponibilità alla discussione avanzando proposte per risolvere i problemi.Nel merito ad oggi non abbiamo avuto risposte. Conosciamo solo il perimetro nel quale intendono discutere sul decreto Aiuti e la legge di bilancio, siamo dentro i 30 miliardi già indicati. Sul resto non possiamo dire nulla, perché risposte di merito non sono state date. Abbiamo ribadito la necessità di avviare serie riforme, a partire dalla riforma fiscale. C'è una piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil. Siamo contrari alla flat tax. Chiediamo una riforma seria, che aumenti il netto in busta paga a partire dai redditi più bassi. Siamo per una vera lotta all'evasione e contro la logica dei condoni. Le risorse necessarie vanno prese dove sono: nella lotta all'evasione e tassando gli extra profittiUn'emergenza è la questione salariale: bisogna aumentare il netto in busta paga, agendo sui contratti nazionali ed erogando più salario attraverso la contrattazione. Occorre agire da adesso: la decontribuzione scade a fine anno, abbiamo ribadito che va confermata e aumentata in legge di bilancio.Abbiamo posto il problema di aumentare le detrazioni per i lavoratori dipendenti in rapporto alla crescita dell'inflazione. Va tutelato il valore reale delle retribuzioni. Un altro strumento è dunque la restituzione del drenaggio fiscale. Questo è un tema particolarmente importante, risposte non ci sono ma toccare gli extra profitti resta fondamentale.È necessario fare investimenti scegliendo le fonti rinnovabili, facendo dell'Italia un Paese con la propria sovranità energetica. Le filiere produttive devono restare sul nostro territorio: pannelli solari e pale eoliche vanno costruite in Italia, non all'estero. C'è il tema dei rinnovi-: il 50% dei lavoratori italiani è senza contratto. Il governo deve fare la sua parte, naturalmente a partire dai rinnovi del settore pubblico. Sulla precarietà poi vanno cancellate forme di lavoro assurdo che ancora esistono, come il lavoro a chiamata, bisogna tornare a investire nell'occupazione stabile.Non possiamo dare un giudizio perché non ci sono risposte. Abbiamo rivendicato una discussione prima della legge di bilancio. Abbiamo chiesto tavoli specifici su due materie: salute e sicurezza e Pnrr. C'è la disponibilità a fissare due incontri".



Crediti immagine: Ufficio stampa Palazzo Chigi

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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