DECIDERE
L’articolo tocca un punto di grande impatto emotivo, che influenza i nostri comportamenti e che può generare sintomi psicopatologici e situazioni imbarazzanti.
Decidere, per alcune persone, è difficile, doloroso (provoca ansia).
La difficoltà di decidere, scaturisce dal fatto che ogni decisione genera l’inevitabile rinuncia. Decidere se andare in vacanza alle Maldive o nel Mar Rosso o in crociera sul Nilo? Qualsiasi sarà la scelta eliminerà la possibilità delle altre mete. Quindi panico perché decidere implica rinuncia, perdita, ecc. Tutte situazioni che generano paure e ansie.
Ho conosciuto molti manager, capi d’azienda incapaci di decidere, che analizzavano, studiavano i perché e i percome e poi ancora e ancora intanto il tempo passava e l’efficacia di una decisione rapida metteva in difficoltà l’azienda e i collaboratori i quali non sapevano cosa fare in attesa della decisione del loro capo. Questo naturalmente genera perdite di opportunità di business quindi di denaro oltre alla perdita della stima dei collaboratori.
Alle persone, con la difficoltà a decidere, consiglio di farsi affiancare da coach, da una persona esperta che li aiuti a seguire un percorso decisionale senza perdere di vista l’obiettivo da raggiungere.
Altra motivazione della difficoltà nel decidere è sicuramente la paura di sbagliare; la conseguente presa di responsabilità, cioè l’ammettere di aver “sbagliato”.
L’ammissione dell’errore, infatti, è anch'esso un ostacolo difficoltoso per molti. La ritorsione da parte degli altri, il timore di essere “messi da parte” e abbandonati, sprigionano ansia e frustrazione.
Molti scelgono di nascondere l’errore nella speranza che nessuno se ne accorga. Così facendo aggravano la situazione alimentando paura e possibili ritorsioni nel momento che vengano scoperti.
L’unica medicina efficace è semplicemente “ammettere il proprio errore”, è liberatorio e ci permette di risvegliare l’autostima e l’orgoglio, per la prova di coraggio dimostrata, ci permette di sentirci immediatamente meglio e di accrescere la nostra autorevolezza.