Le determinazioni del Garante prevedono che l’ospedale potrà trattare i dati dei pazienti, anche senza consenso, qualora questi risultino temporaneamente incapaci di prestarlo. Alcuni di questi malati, infatti, potrebbero trovarsi in stato d’incoscienza per la gravità delle complicanze emorragiche ed è importante ai fini dello studio verificare anche i loro dati. In questi casi, il centro di cura cercherà comunque di ottenere il consenso dai prossimi congiunti o familiari o rappresentanti dell’interessato o di un medico non associato alla ricerca.