L'inchiesta Prisma mette in guai seri la Juventus
In un comunicato diffuso venerdì, la Procura della Repubblica di Torino ha reso noto di aver ordinato alla Guardia di Finanza di perquisire le sedi di Torino e Milano della Juventus nell'ambito dell'inchiesta "Prisma", avviata nel maggio scorso dai sostituti Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal procuratgore aggiunto Marco Gianoglio.
I finanzieri erano alla ricerca di qualsiasi documentazione relativa ai bilanci approvati dalla società negli anni dal 2019 al 2021, in riferimento sia alle compravendite dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, sia alla regolare formazione dei bilanci.
Gli inquirenti vogliono vederci chiaro in relazione alle ipotesi di reato di false comunicazioni ed emissioni di fatture false che vedono coinvolti Andrea Agnelli, Pavel Nedved e l'ex dirigente Fabio Paratici in relazione alla loro attività di controllo delle aree business, financial e gestione sportiva.
Per farla breve, la Juventus avrebbe utilizzato il meccanismo delle plusvalenze per salvare i propri bilanci, come "correttivo dei rischi assunti in tema di investimenti e dei costi connessi ad acquisti e stipendi scriteriati". Un esempio è l'operazione Pjanic Arthur, che ha portato l'ex bianconero a Barcellona e il calciatore brasiliano in quel di Torino. Le valutazioni di entrambi i calciatori sono state a dir poco stratosferiche, ma evidentemente convenienti ad entrambe le società per sistemare in parte i propri conti.
La perquisizione, come sottolinea la Procura, è avvenuta dopo la chiusura delle contrattazioni in Borsa. Lunedì, quando ufficialmente si attuerà l'aumento di capitale da tempo annunciato di 400 milioni, sarà interessante osservare quale sarà la reazione degli investitori sul titolo.
Nel frattempo, da parte della dirigenza bianconera, non è stata diffusa alcuna comunicazione per riassumere la posizione della società sulla vicenda.
Una scelta che, ovviamente, non fa che produrre ulteriori voci che si aggiungono alle notizie ufficiali.
Tra le operazioni che avrebbero suscitato interesse tra gli inquirenti - secondo i media - ci sarebbe l'accordo con Cristiano Ronaldo ed anche l’acquisto dal Marsiglia di Marley Ake "per 8 milioni di euro, con contestuale cessione allo stesso Marsiglia di Franco Daryl Tongya Heubang per 8 milioni euro" nel bilancio al 30 giugno 2021.
Per la Procura quella appena descritta sarebbe un'operazione a specchio senza movimento finanziario con l'unico scopo di creare un effetto positivo sui bilanci, un'operazione - come altre - sganciata da valori reali di mercato, preordinata per creare ricavi esclusivamente di natura contabile e pertanto fittizi.
A questo punto le considerazioni che vengono in mente sono per lo più due, dando per scontata la sussistenza delle tesi della magistratura.
La prima riguarda i conti della Juventus. Ma quanto poteva essere enorme lo sprofondo di bilancio della società bianconera, visto che, nonostante abbia truccato i bilanci (da considerare al momento solo come ipotesi) ha ufficializzato, in quello più recente, una perdita di oltre 200 milioni di euro?
La seconda riguarda il mercato della Juventus. Possibile che quella società possa adesso ipotizzare di spendere decine di milioni per compare Vlahovic o altri calciatori di analogo livello? Inoltre, perché un calciatore di fama e con molte prospettive davanti a sé dovrebbe adesso scegliere la Juventus che, se le ipotesi degli inquirenti fossero confermate, potrebbe rischiare la bancarotta o, nella migliore delle ipotesi, potrebbe dover avere la necessità di vendere tutti o quasi i suoi calciatori più importanti? Senza dimenticare eventuali possibili conseguenze sul pioano della giustizia sportiva.
Crediti immagine: Juventusfcita, Facebook