La dirigente scolastica della scuola primaria Bava Beccaris del comune di Bugliano in provincia di Pisa, sita in via Lenin 49, ha diffuso una circolare (la 666 del 2021!) indirizzata al personale scolastico oltre che agli alunni e ai loro genitori, per comunicare all'interno dell'istituto il divieto di qualsiasi tipo di decorazione natalizia per non turbare la sensibilità delle persone appartenenti ad altre confessioni religiose oppure atee.

Ma la signora Rosa Liffoni, questo il nome della dirigente, ha voluto esagerare, non solo concludendo la nota con un "hasta la victoria siempre", ma negando persino un diritto che da sempre contraddistingue il periodo natalizio per i buglianesi, quello diportare a spasso le renne, il cui accesso è stato vietato alla Bava Beccaris, anche se provviste di museruola e guinzaglio.

Come è possibile?

Già, come è possibile che degli idioti - naturalmente non è un'offesa, ma la semplice constatazione di uno stato di fatto - potessero prendere sul serio una provocazione, tra ironia e goliardia, tanto incredibilmente evidente? 

Bugliano, come Vigata, è un comune che risiede nel mondo della fantasia, anche se è ubicato nella realissima provincia di Pisa e non in una inventata al pari di Montelusa.

Intitolare una scuola a Fiorenzo Bava Beccaris autore della repressione dei moti di Milano del '98 e  pertanto responsabile dell'uccisione di oltre un centinaio di persone la cui unica colpa era quella di protestare contro l'aumento dei prezzi del pane, avrebbe dovuto far venire qualche perplessità, così come l'augurio "fino alla vittoria sempre". 

Ma le renne non dovevano essere la prova evidente della burla?. Qualcuno ha mai visto pascolare delle renne nella bergamasca o nel varesotto? No. Quindi, come è possibile che possano girellare nel pisano dove il clima è meno rigido e non nevica mai o quasi... neppure sul Monte Serra, che in realtà è una collina.

Nonostante ciò, ci sono delle persone, tra sovranisti e no vax (anche qui!), che hanno preso sul serio lo scherzo per scandalizzarsi dell'ennesimo affronto alle sane tradizioni dell'Italia cristiana e patriottica.