Qualunque cosa avesse fatto in relazione a come affrontare l'emergenza coronavirus, Conte ed il suo governo avrebbero comunque sbagliato... per due motivi.

Il primo è pratico. Nessuno ha mai affrontato prima un'emergenza analoga, di cui il nostro Paese - come altri - è vittima e non responsabile. 

Il secondo è di carattere politico. Ed è ancora più complesso. L'attuale governo è costituito da una maggioranza fragile e raccogliticcia, minata tra l'altro dalle manovricchie di una sua componente, Italia Viva, che pensa solo agli interessi di bottega del suo proprietario, il senatore Matteo Renzi, e non certo a quelli degli italiani. 

Nella prima repubblica, per affrontare un'emergenza nazionale, il premier di un qualsiasi governo a guida democristiana avrebbe concordato con il segretario del PCI la strada migliore per affrontare il problema, tenendo conto delle necessità del Paese. Una volta concordato il da farsi, il governo lo avrebbe comunicato agli italiani, ricordando che era stato concordato con il contributo dell'opposizione... che avrebbe confermato, sottolinenado la necessità di unità da parte delle forze politiche. Oggi, tutto questo è impossibile, perché qualsiasi problema è un'occasione per gente del "calibro" di Salvini e Renzi per sfruttare la situazione per i loro interessi politici.

Non ne siete convinti? 

Matteo Salvini voleva sospendere Schengen, blindare i confini, chiudere, difendere, controllare, proteggere... prima che il disastro fosse totale.

Il governo ha vietato i voli provenienti dalla Cina, che tra l'altro non sono neppure voli diretti, adottando un  provvedimento che non hanno fatto altri Paesi europei. Naturalmente il provvedimento non è servito a molto, come dimostrano i focolai epidemici nel nord-est. 

Doveva impedire l'ingresso ai cinesi o metterli in quarantena? Un provvedimento inutile come dimostra il fatto che in Lombardia e Veneto non risultano cinesi contagiati... ma solo italiani, che non hanno avuto contatti con Cina e cinesi, che hanno contagiato altri italiani. Oltretutto, come già indicano le prime notizie da Francia, Germania e altri Stati, il contagio da Covid-19 è già diffuso da tempo in tutta Europa... se solo fossero fatti i test!

Il governo Conte si è trovato ad affrontare una crisi nuova senza avere il sostegno delle opposizioni. Quindi si è dovuto affidare agli "esperti" dell'OMS e a quelli locali. Tutta gente che non pensa "orizzontalmente", esaminando tutte le implicazioni di un problema, ma verticalmente, cercando di risolvere ciò che è di loro competenza. 

Così, il direttore europeo dell'OMS, Hans Kluge, oggi dice di apprezzare tantissimo il lavoro che sta facendo il governo italiano... "sta facendo le cose giuste"... perché "il tasso di mortalità del Coronavirus è del 2%, soprattutto in soggetti sopra i 65 anni con altre patologie. Prendiamo molto sul serio questo virus".

Lo stesso il commissario Ue alla Salute, Stella Kyriakides: "Vorrei veramente ringraziare i ministri della Salute per aver deciso di mantenere le frontiere aperte per evitare di arrivare a prendere misure sproporzionate e inefficaci. Se dovessero esserci approcci diversi in Europa sarebbe un problema. L’importanza della condivisione delle informazioni è un punto cruciale- ha proseguito- sul quale abbiamo discusso ieri con i ministri della salute dei Paesi vicini all’Italia. Al momento ci sono ancora molte incognite su questo virus, non solo per quanto riguarda la sua origine ma anche sulla sua diffusione. Questo è il motivo per cui gli esperti dell’OMS e dell’ECDC sono sul territorio italiano, proprio per capire come sta evolvendo la situazione e come dare sostegno".

Al contrario Matteo Salvini - quello che voleva sospendere Schengen, blindare i confini, chiudere, difendere, controllare, proteggere, ecc. - adesso scrive a Conte preoccupandosi dell'andamento dell'economia, invitando a riaprire musei e biblioteche... ma contemporaneamente diffondendo, attraverso la stampa schierata con lui, tutte le nefandezze che avrebbero commesso Conte & co. 

Ma non chiamatelo sciacallo perché altrimenti si offende.


Ma Salvini non è il solo. L'altro Matteo, quello del partito al 4%, è più raffinato e dichiara: "Ora fermiamo il contagio e aiutiamo l’economia, senza altri autogol comunicativi. Quanto al coordinamento Stato Regioni: era nella Riforma 2016. Ma chiamarono "deriva autoritaria" ciò che era solo buon senso. Prima o poi qualcuno riprenderà quel testo. Adesso affrontiamo l’emergenza, poi penseremo alle misure strutturali. Perché ripartire si può, tutti insieme. Lo dimostra questo bellissimo video su Milano che mi piace condividere con tutti voi". 

Per gente simile ogni occasione è buona, "pure un'epidemia", per farsi propaganda e giustificare i propri insuccessi. L'ex-premier torna addirittura sulla sua riforma costituzionale, sottolineando la bontà di un testo infarcito fossero da norme balzane, che avrebbero gettato al macero il lavoro di dieci anni della Consulta e delle regioni, mettendo a rischio il funzionamento di quest'ultime, che sarebbero rimaste alla mercé di due istituzioni (Senato e Conferenza Stato regioni) di cui il "geniale" Renzi si era dimenticato di descrivere i compiti.


Il governo Conte ha quasi sicuramente sbagliato nella gestione dell'emergenza coronavirus e nel modo di  comunicarla agli italiani... ma la responsabilità dell'errore va equamente condivisa con quanti adesso pretendono di impartirgli lezioni.