Le singolari iniziative della sindaca leghista di Lodi che fa solidarietà a spese dei bambini degli immigrati
Sara Casanova, dal 2017 sindaca leghista della Città di Lodi, è riuscita a trovare un mezzo per discriminare l'accesso ai servizi legati alla scuola, compresa la mensa scolastica, ai bambini delle famiglie extracomunitarie, legato al fatto che i loro genitori non abbiano presentato dei documenti che attestino di non avere proprietà nei loro paesi d'origine.
La sindaca ha modificato il regolamento comunale relativo agli accessi alle prestazioni agevolate per mensa scolastica, pulmino e pre-scuola, obbligando anche gli extracomunitari residenti a Lodi a produrre i documenti necessari per aver diritto ad esenzioni e sconti nei servizi.
Naturalmente, viste le difficoltà nel reperire la documentazione richiesta e farla arrivare dai Paesi d'origine, i bimbi degli extracomunitari hanno finito per andare a scuola per conto proprio e mangiare, in disparte dagli altri, un panino che si sono portati da casa, visto che le loro famiglie sono numerose ed i costi per figlio finivano per essere proibitivi.
Ne sono seguite delle proteste che però non hanno riportato la sindaca sulle proprie scelte, ma le hanno fatto decidere di valutare caso per caso se sia possibile o meno derogare dalla direttiva.
Naturalmente, tutti i bambini e le bambine dovrebbero avere accesso alla mensa e agli altri servizi scolastici previsti, indipendentemente dalla condizione dei loro genitori, sulla base dell’articolo 2 - diritto alla non discriminazione - della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dall'Italia con Legge n. 176 del 27 maggio 1991. Ma evidentemente, a Lodi e quasi certamente anche in altri comuni, ritengono di poter e dover derogare da alcuni obblighi.
Ma non è finita qua. Per colmo d'ironia, la sindaca leghista Sara Casanova ha annunciato anche l'avvio del progetto "Di mensa in mensa" che prevede che gli alimenti non deperibili e non consumati nelle mense scolastiche comunali (scuole dell'infanzia e primarie di primo grado) di Lodi, siano destinati alle mense cittadine gestite dal privato sociale.
Quindi, da un lato la sindaca impedisce ai bambini degli immigrati di accedere alla mensa, dall'altro, ogni venerdì, durante tutto il periodo scolastico da ottobre a giugno, fa raccogliere il cibo avanzato per donarlo alla Caritas e alle altre mense per poveri... la solidarietà fatta a spese degli ultimi!