Crisi, la Lega vuol fare marcia indietro regalando la poltrona di premier a Di Maio
Al ministro del periodo ipotetico del terzo tipo o dell'irrealtà - impossibile che quanto ipotizzi Salvini abbia qualcosa a che fare con il reale o con il razionale - parrebbe che qualcuno dei suoi tutori (che forse qualche giorno fa si erano distratti o erano andati in ferie) sia riuscito a fargli capire che la crisi di Governo da lui voluta ad agosto rischi di trasformarsi in uno degli autogol più epocali che la politica ricordi.
Così la ministra della Pubblica Prescrizione, quella che pretende di far finalmente lavorare i dipendenti pubblici ad esclusione comunque del solo ministro dell'Interno che invece deve rimanere rigorosamente e perennemente in ferie - la ex forzista, ex finiana, neo leghista Bongiorno - deve aver avuto il colpo di genio: rimpasto.
In che modo? Alcuni ministri 5 Stelle a casa sostituiti da ministri leghisti, Di Maio presidente del Consiglio al posto di Conte che, a sua volta, sarebbe rimandato a casa fare il professore.
Luigi Di Maio, però, (almeno per ora) resiste e scrive: «In questa estate surreale, in cui la Lega ha fatto cadere il governo in pieno agosto fregandosene del Paese e degli italiani, leggo continue fake news su futuri ruoli, incarichi, strategie. Tutte cose che non ci interessano. Tutte assurdità veicolate ad arte da qualcuno sui giornali per nascondere la verità».
E quale sarebbe la verità? «A noi interessa una sola cosa - dice Di Maio - arrivati a questo punto: che il 22 agosto, quando è fissata la seduta della Camera, si voti il taglio dei parlamentari. 345 poltrone, stipendi e privilegi in meno sono l’unica cosa che ci interessa in questo momento.
Aspettiamo le forze politiche il 20 agosto in aula. Chi sfiducerà Conte lo farà per evitare che si voti il taglio dei parlamentari. Questa è la realtà».
Quindi, se la Lega, il 20 agosto non sfiduciasse Conte, teoricamente, tutto quanto è accaduto nelle ultime due settimane dovremo considerarlo come un sogno o un incubo, a seconda delle preferenze. In fondo, il leggiadro ministro del fancazzismo, Matteo Salvini, tra un incitamento e l'altro all'odio irazziale, in queste ore ha ricordato che «a differenza del PD, la Lega ha già votato e voterà ancora per il taglio dei parlamentari».
Sembrerebbe, quindi, che il 20 agosto sia intenzione della Lega di sfiduciare più Conte.
In questo modo, alla Camera, nei giorni successivi, i 5 Stelle, come dice Di Maio, potranno «far risparmiare mezzo miliardo di euro agli italiani ... per il bene dell’Italia» approvando il taglio dei parlamentari.
Beh, come si vede siamo ampiamente nel campo dell'irrealtà con crisi di Governo annunciate che poi potrebbero venir ritirate, così come le dimissioni di ministri, anch'esse strombazzate ai quattro venti, ma poi mai date.
Cose dell'altro mondo, tanto finiscono per ridicolizzare le istituzioni. Ma è comunque inutile sottolinearlo, perché gli italiani cerebrolesi che si beano di queste pagliacciate avrebbero poi la sfacciataggine di dire, tra un selfie e l'altro, che Salvini avrebbe comunque agito correttamente nell'interesse del Paese... tanto sono rincretiniti.
Per come l'Italia è messa, prigioniera di personaggi senza scrupoli che dal mattino alla sera sono disposti a sostenere una posizione e quella esattamente contraria infischiandosene di fornire spiegazioni, accontentandosi di dare in pasto a degli italioti imbecilli la storia che i loro guai siano finiti grazie al far affogare in mare dei migranti oppure al prolungarne ad libitum le loro difficoltà, non dobbiamo più stupirci di nulla, in particolar modo se quanto paventato in precedenza potesse realmente accadere.