Con indagini condotte grazie a riprese investigative e pedinamenti, continua la caccia ai furbetti del cartellino, dopo che, grazie alla legge Madia, possono essere licenziati in tronco.

Chio è colto in fallo, dovrà risarcire anche i danni, che saranno calcolati dalla Corte dei conti, e nei loro confronti si procederà anche al recupero delle somme.

Le storie sono quasi tutte simili tra loro.

A Pozzuoli, i dipendenti di un parcheggio sono stati arrestati in 10 per assenteismo: durante l’orario di lavoro timbravano per la loro presenza, mentre invece erano tranquillamente a rilassarsi in bicicletta sul lungomare.

A Palermo, dopo aver timbrato il cartellino, una donna addetta alle pulizie tornava a casa e mandava al lavoro marito e figli.

Ci sono poi i furbetti della legge 104, che dovrebbero prendere delle ore di permesso o assentarsi dal lavoro per assistere un ammalato, una persona per il quale lo Stato ha riconosciuto loro tale diritto. Invece c'è tra costoro chi va alle Maldive, chi a giocare a pallone o, addirittura, chi lavora da altre parti.

Non dobbiamo aprire una caccia alle streghe, ma avere un occhio attento su chi truffa l’azienda.