Economia

A maggio 2020 in calo la fiducia dei consumatori, crolla quella delle imprese

L'emergenza sanitaria in corso ha influenzato negativamente il clima di fiducia registrato a maggio in Italia (ad aprile causa lockdown la rilevazione non è stata effettuata) soprattutto per quanto riguarda le imprese che ha registrato il valore minimo dall'inizio della serie storica, partita a marzo 2005, mentre quello delle famiglie si posiziona ai livelli del 2013.

Vediamo i dati.

L'indice del clima di fiducia dei consumatori è al 94,3. Il confronto dei dati di maggio con quelli relativi a marzo segnala flessioni per tutte le componenti. Il clima economico passa da 94,4 a 71,9, il clima personale cala da 102,4 a 100,9, il clima corrente cade da 104,8 a 95,0 e il clima futuro decresce solo lievemente, passando da 93,3 a 93,1.

Molto peggio, invece, l'indice composito del clima di fiducia delle imprese: 51,1. Le stime degli indici evidenziano una caduta della fiducia, rispetto a marzo, nel settore dei servizi di mercato (l'indice passa da 75,7 a 38,8), del commercio al dettaglio (da 95,6 a 67,8) e delle costruzioni (da 139,0 a 108,4). Nella manifattura, l'indice di fiducia registra una flessione relativamente più contenuta, passando da 87,2 a 71,2, mantenendosi comunque su livelli storicamente bassi.

Questo quanto rilevato dall'Istat:

"Per quanto attiene alle componenti dell'indice di fiducia, nell'industria manifatturiera peggiorano, rispetto a marzo 2020, i giudizi sugli ordini mentre le scorte di prodotti finiti sono giudicate in accumulo; le attese di produzione subiscono un'ulteriore diminuzione. Per le costruzioni, la flessione dell'indice è causata da un forte peggioramento dei giudizi sugli ordini; relativamente più contenuto il calo delle aspettative sull'occupazione presso l'impresa.

Nei servizi di mercato, il calo dell'indice rispetto a marzo 2020 è determinato da giudizi, sia sugli ordini sia sull'andamento generale dell'azienda, in forte peggioramento; si segnala invece un miglioramento delle aspettative sugli ordini, che tuttavia rimangono su livelli storicamente bassi. Con riferimento al commercio al dettaglio, crollano i giudizi sulle vendite e le scorte di magazzino sono giudicate in forte accumulo. Si registra un calo contenuto delle aspettative sulle vendite, dopo la caduta subita lo scorso marzo".

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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