Ad ottobre, l'Istat ha stimato l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera popolazione (NIC), esclusi i tabacchi, in diminuzione del -0,2% su base mensile.

La diminuzione congiunturale dell'indice generale è dovuta principalmente ai prezzi degli energetici non regolamentati (-1,9%), dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%) e dei servizi di trasporto (-0,6%); questi effetti sono stati solo parzialmente compensati dall'aumento dei prezzi degli energetici regolamentati (+13,8%) e dei servizi relativi all'abitazione (+0,4%).

 
Il dato tendenziale, rispetto a ottobre 2022, mostra un andamento dei prezzi in salita solo del +1,7% (la stima preliminare era del 1,8%), rispetto al +5,3% del mese precedente.

La decelerazione del tasso di inflazione è principalmente dovuta al forte rallentamento dei prezzi dell'energia, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) sia regolamentati (da -27,9% a -31,7%), e in misura minore, ai prezzi degli alimenti non lavorati (da +7,7% a +4,9%) e lavorati (da +8,9% a +7,3%). Questi effetti sono solo parzialmente compensati dall'accelerazione dei prezzi dei servizi relativi all'abitazione (da +3,7% a +4,0%) e dei servizi di trasporto (da +3,8% a +4,0%).

Si ferma la crescita su base annua dei prezzi dei beni (nessuna variazione tendenziale da +6%), mentre quella dei servizi rimane stabile (a +4,1%), riportando il differenziale inflazionistico tra il settore dei servizi e quello dei beni su valori ampiamente positivi (+4,1 punti percentuali, dai -1,9 di settembre).

Rallentano ulteriormente in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,1% a +6,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +6,6% a +5,6%).


Anche l'inflazione di fondo, esclusi gli energetici e gli alimenti freschi, rallenta (da +4,6% a +4,2%), così come quella escludendo solo i beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%).

L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l'indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.


L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del +0,1% su base mensile e del +1,8% su base annua (in netta decelerazione dal +5,6% di settembre); la stima preliminare era del +1,9%.

L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), esclusi i tabacchi, segna una diminuzione del -0,1% su base mensile e un aumento del +1,7% su base annua.