Politica

Meloni ha incontrato le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori, ma non coloro che protestano... e che non hanno intenzione di fermarsi

Oggi Giorgia Meloni e mezzo governo (il sottosegretario alla presidenza Mantovano, i vicepremier Tajani e Salvini (quest'ultimo da remoto), i ministri Lollobrigida, Giorgetti, Piantedosi, Fitto, Ciriani e Calderone), hanno incontrato i rappresentanti degli agricoltori a Palazzo Chigi per discutere delle loro preoccupazioni e delle sfide che il settore sta affrontando.

La premier ha riconosciuto le difficoltà che gli agricoltori stanno incontrando, come l'aumento dei costi di produzione, i prezzi bassi dei prodotti e la concorrenza sleale, ribadendo però che il suo governo è da sempre dalla loro parte e da sempre si impegna a difenderli.

In ogni caso, per cercare di neutralizzare la protesta, il governo ha annunciato diverse misure a favore del settore, tra cui l'esenzione Irpef per i redditi agrari e domenicali fino a 10.000 euro, l'istituzione di un tavolo di coordinamento per il lavoro nel settore agricolo, norme per il contrasto alla vendita sottocosto dei prodotti, ulteriori risorse destinate al settore...

Questo è ciò che Meloni ha detto:

"Non è la prima volta che ci incontriamo, ci siamo visti più volte in passato, ma io ritenevo importante rivedervi oggi per continuare a confrontarci ancora sulle politiche nazionali ed europee che interessano l'agricoltura e l'agroalimentare. Parliamo di un settore strategico per la nostra economia e che abbiamo messo al centro della nostra azione. In questi mesi l'aumento delle risorse a favore del comparto c'è stato ed è stato rilevante, seppur in una condizione difficile di bilancio, che anche voi conoscete bene. In 16 mesi non è possibile fare i miracoli e correggere anni di scelte sbagliate, ma io credo che l'inversione di tendenza sia evidente.Non vi tedierò ovviamente con l'elenco delle tante misure che abbiamo approvato in questi ultimi mesi, ma ci tenevo a dirvi quale fosse la visione che ha mosso il nostro impegno e che punta a raggiungere alcuni obiettivi di fondo: la valorizzazione delle filiere nazionali; l'incentivo alla produzione nazionale; la difesa del nostro modello agroalimentare, della nostra biodiversità e dei nostri cibi di qualità dall'omologazione e dall'impoverimento. Sono queste le tre grandi direttrici che hanno orientato il nostro lavoro e che si sono tramutate, in questi mesi, in misure estremamente concrete.Penso alla scelta, nell'ambito della revisione del PNRR, di aumentare i fondi destinati al settore agricolo da cinque a otto miliardi di euro per rilanciare gli investimenti per i contratti di filiera e aumentare l'indipendenza energetica dei produttori agricoli. Abbiamo lavorato per affrontare vecchi e nuovi problemi. Penso al Fondo per le emergenze con una dotazione di 300 milioni di euro per dare una risposta concreta, sostegni e ristori alle filiere più in difficoltà o agli oltre 800 milioni che abbiamo stanziato per innovare macchine e attrezzature, aumentare la produttività delle nostre imprese e migliorare la sicurezza sul lavoro. Abbiamo lavorato per una organizzazione dei flussi triennale che garantisse la forza lavoro necessaria alla produzione, abbiamo attivato modelli di sicurezza e protezione per le filiere e un più attento controllo delle importazioni. Abbiamo garantito il taglio delle accise sul carburante agricolo e abbiamo sostenuto la promozione dei prodotti italiani perché acquisiscano sempre maggior valore. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle Tea per avere colture più forti e produttive. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle tecniche di evoluzione assistita per avere colture più forti e produttive.Inoltre, ed è un'altra priorità, che serva un cambio di passo sulla Politica Agricola Comunitaria, che preveda più semplificazione nell'erogazione degli aiuti, il no ai tagli finanziari, lo stop agli aiuti per non produrre, un maggiore sostegno ai giovani.Difenderemo, con ancora maggior vigore, il Made in Italy. Contro le importazioni da Paesi terzi che non rispettano gli standard sanitari, la tracciabilità e le norme sull'origine il Governo ha istituito una cabina di regia interforze (Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitanerie di Porto, Dogane, AGEA e ICQRF) che ha definito un Piano straordinario di controlli per il 2024. Con il Nuovo Piano controlli sarà allargato lo spettro delle filiere sottoposte a verifica e verrà aumentato il numero degli agenti impiegati nei punti sensibili come i porti di arrivo delle merci.Vogliamo continuare ad incentivare le filiere 100% italiane. Come sapete, nella legge di bilancio, per aiutare le famiglie in difficoltà nella legge di Bilancio sono stati stanziati 650 milioni di euro, per acquisto di cibo da Agea per i pacchi alimentari e per la carta Dedicata a te. Il Governo intende proseguire su questa strada, rafforzando il vincolo di origine 100% italiana delle produzioni, come aiuto diretto alla filiera agroalimentare nazionale”, sarebbero state le parole della presidente del Consiglio.Ci vogliamo occupare anche di ciò che riguarda il sostegno al credito. Con l'aumento dei tassi di interesse bancari le difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese agricole sono aumentate. Il Governo intende agevolare il rapporto tra impresa agricole e banche potenziando il Fondo di Garanzia dell'ISMEA. Il Fondo consentirà alle imprese agricole non solo di accedere al credito bancario, ma anche di ottenere riduzione dei tassi di interesse per effetto della garanzia Stato. Per il 2024 sono disponibili 80 milioni di euro per le operazioni di credito agrario.Il Governo ha già stanziato 300 milioni di euro per il prossimo triennio per far fronte alle emergenze in agricoltura. Le prime filiere oggetto di un intervento da 30 milioni di euro saranno pere, kiwi e vite colpite da peronospora”, avrebbe detto alla fine del suo intervento Meloni, prima di parlare del nuovo tavolo di coordinamento per il lavoro in agricoltura. “Il Governo ha deciso di istituirlo – ne faranno parte oltre i Ministeri competenti anche i rappresentanti delle organizzazioni agricole e i sindacati dei lavoratori agricoli – per affrontare insieme alcuni problemi: costi del lavoro, reperimento della manodopera, gestione dei flussi, formazione e semplificazione. Questioni cruciali per il settore agricolo e sui quali noi non intendiamo sottrarci.L'esenzione IRPEF negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l'esenzione IRPEF ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l'importo di diecimila euro. In altre parole, l'esenzione dell'Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio.Sono fiera di dire che è anche una vittoria del Governo italiano la scelta della Commissione europea di ritirare la proposta legislatura sui fitofarmaci. Su questo siamo riusciti a convincere la Commissione che eliminare i fitofarmaci così come si voleva fare non avrebbe comportato una riduzione dell'inquinamento, ma solo avvantaggiato altre economie rispetto a quella europea. In Europa il nostro peso si è fatto sentire su tanti dossier sui quali l'orientamento è progressivamente cambiato e sui quali sta progressivamente prevalendo il buon senso. Penso alle norme sulle emissioni, sul packaging, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria. Certo, non tutte le questioni sono risolte, la nostra attenzione rimarrà ovviamente alta, ma io credo che il cambio di marcia sia evidente".  (fonte ag. Dire - www.dire.it)

Al tavolo odierno erano seduti i rappresentanti delle principali sigle del settore: Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Fedagripesca e Copagri. Nessuna di queste sigle, però, rappresenta gli agricoltori che stanno protestando.

In precedenza, Danio Calvani in rappresentanza del C.R.A Agricoltori traditi, intervistato a Radio Cusano, aveva riassunto così la soluzione alle proteste contadine, in atto in tutta Italia:

"Se noi rimaniamo autonomi, lavoriamo di più e paghiamo anche il doppio delle tasse, non è questo il problema. Quegli pseudo finanziamenti che danno agli agricoltori -poi sempre agli stessi, che sono una piccola minoranza- noi non li vogliamo proprio. Quindi, ci facessero lavorare, creiamo benessere e quei soldi, piuttosto, potrebbero essere investiti in sanità o per la povera gente. Noi chiediamo solo una concorrenza leale. Siamo in grado di creare lavoro, indotto e benessere, come è sempre stata la nostra storia. Se la tassazione è il triplo perché serve al paese e noi creiamo reddito, noi la paghiamo, come è giusto che sia. Ma in questo momento non siamo in condizioni di pagarla, è un disastro".  

Lo stesso Calvani, sulla riunione odierna, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Inoltre, anche Salvini - da Potenza - ha risposto così a una domanda sulla proposta annunciata da Meloni sull'esenzione Irpef per gli agricoltori:

"Per me è un punto di partenza e sono convinto che si possa fare anche di più".

Poi è arrivata la nota del C.R.A Agricoltori traditi: 

Domani, sabato 10 febbraio, in risposta alla vergognosa e oscena finta trattativa di oggi tra il Ministro e i pseudo sindacati antinazionali, si terrà un incontro in Questura alle ore 11,00 per anticipare la prima data della manifestazione a Roma. Roma 09 febbraio 2024
Ufficio Stampa C.R.A. (Comitati Riuniti Agricoli)

 

Autore Rino Mauri
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