Il principio della progressività è stabilito dall'articolo 53 della Costituzione.  Questo principio specifica che il contributo complessivo dei singoli cittadini alle spese pubbliche, in termini di imposte,  deve aumentare in misura più che proporzionale rispetto alla ricchezza posseduta. 

Il principio della progressività costituisce un importante strumento di giustizia tributaria, e può essere collegato al principio di uguaglianza effettiva tra i cittadini stabilito nell'articolo 3 della Costituzione. Lo Stato, infatti, facendo pagare le imposte con criteri progressivi, e provvedendo con queste entrate ai servizi di utilità generale, si adopera attivamente contro le disuguaglianze e, in particolare, tende a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale", che limitano di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini.

Come sostengono i suoi fautori la flat-tax potrebbe anche essere al limite della costituzionalità per quanto riguarda l'art.53, ma secondo loro il problema sarebbe risolto applicando la stessa solo ad una fascia ristretta di popolazione e non a tutti i cittadini... di fatto finendo però per disattendere comunque il principio di progressività, dal momento che, a parità di reddito, un lavoratore autonomo verserebbe meno della metà di Irpef rispetto a un lavoratore dipendente.

E a causa di questa scandalosa sperequazione, si disattende  soprattutto il principio di uguaglianza e pari opportunità dell'art.3 della nostra Costituzione.

Sperequazione che è anche più ampia se si considera il fatto che i livelli più alti di evasione fiscale si registrano proprio nella categoria dei lavoratori che possono usufruire della flat-tax.

Perché, allora, nessuno evidenzia questa palese disparità nella tassazione? Dov'è la Consulta, dove i giudici ordinari e tributari, dove
le forze di opposizione, e infine, dov'è la voce dell'informazione?