Il Gruppo dei Sette (G7) ha annunciato di aver raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per evitare che le aziende statunitensi paghino più tasse all'estero, in base a un precedente accordo fiscale globale accettato dall'amministrazione Biden. La notizia è stata resa nota sabato attraverso un comunicato ufficiale diffuso dal Canada, che detiene attualmente la presidenza di turno del G7.

Secondo quanto riportato, è stato creato un sistema "side-by-side" per rispondere alla decisione dell’amministrazione statunitense di eliminare la Sezione 899 dal disegno di legge fiscale e di spesa di Trump. Questa norma prevedeva l'introduzione di una tassa ritorsiva contro i paesi che applicano imposte alle multinazionali americane nel quadro dell'accordo fiscale globale del 2021.

Il G7 ha spiegato che il piano riconosce le attuali leggi fiscali statunitensi sul minimo imponibile e intende offrire maggiore stabilità al sistema fiscale internazionale.

Tra i beneficiari dell'accordo vi sono anche le imprese britanniche, che rischiavano di subire un pesante aumento della pressione fiscale a causa della Sezione 899. Il governo del Regno Unito ha accolto con favore la sua rimozione, sottolineando come ciò garantisca maggiore certezza e stabilità alle imprese.

I rappresentanti del G7 hanno affermato di voler continuare il dialogo per arrivare a una soluzione «accettabile e attuabile per tutti».

A gennaio, l’ex presidente Donald Trump aveva emesso un ordine esecutivo dichiarando che l'accordo sulla minimum tax non era applicabile negli Stati Uniti, ritirandosi di fatto dall’intesa storica raggiunta nel 2021 sotto l'amministrazione Biden e sottoscritta da circa 140 paesi. Inoltre, aveva promesso di introdurre tasse punitive contro i paesi che avrebbero applicato imposte alle società americane in base alla minimum tax.

Di questa ennesima porcata, ennesima conferma di un mondo dove nulla più conta se non il ricatto e la forza, si dice soddisfatto il ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti che ha definito l'accordo un "onorevole compromesso".

Quindi, Giorgetti, che insieme a Meloni è riuscito ad alzare le tasse agli italiani che le pagano nonostante abbia vinto le elezioni sostenendo l'esatto contrario, adesso esulta perché Google, Facebook, Amazon, ecc. potranno fare affari in Europa e in Italia senza pagare un euro o quasi.

E ci sono degli italiani che pure si scomodano ad uscire di casa per andare a votare e farsi rappresentare da gente simile!