Il governo di Madrid, venerdì, si stava occupando di discutere bilanci e questioni finanziarie quando è arrivata la notizia che la Audiencia Nacional, una sorta di tribunale speciale costituito in Spagna nel 1977, ha condannato il Partito Popolare, di cui fa parte il premier Mariano Rajoy, a pagare la somma di 240mila euro come partecipante e beneficiario del sistema svelato dal caso Gürtel, nell'ambito del quale l'ex tesoriere del PP, Luis Bárcenas, è stato condannato a 33 anni di carcere per vari reati finanziari.

Il caso Gürtel, che in tedesco significa cintura ed è stato chiamato così in relazione al nome del principale protagonista che in spagnolo ha lo stesso significato, vede coinvolto l'uomo d'affari Francisco Correa, legato al Partito Popolare, e accusato di corruzione, riciclaggio ed evasione fiscale.

I 240mila euro indicati nella sentenza odierna, al di là della cifra in sé, sono la prova, la prima, del legame del PP con reati finanziari. Quelle che finora potevano essere definite solo accuse, sono diventate fatti inconfutabili.

Per questo, appresa la notizia, il segretario del PSOE, Pedro Sanchez, ha presentato una mozione di sfiducia contro il primo ministro Mariano Rajoy, per "garantire la governabilità della Spagna" con un governo a guida socialista che possa "ripristinare la normalità istituzionale e politica" nel Paese ed andare poi al voto.

Perché la mozione supportata dagli 84 parlamentari socialisti venga approvata, deve ottenere però la maggioranza, pari a 176 deputati (gli eletti sono 350). Una maggioranza non facile da raggiungere a causa delle divisioni e della frammentarietà dei partiti che costituiscono l'opposizione.