In Medio Oriente gli Stati Uniti giocano una doppia partita ma senza che sia chiaro l'obiettivo che vogliono perseguire

"'Shalom Hamas' significa Ciao e Arrivederci - Potete scegliere. Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, o per voi è FINITA. Solo le persone malate e contorte conservano i corpi, e voi siete malati e contorti! Sto inviando a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per finire il lavoro, non un singolo membro di Hamas sarà al sicuro se non farete come dico. Ho appena incontrato i vostri ex ostaggi le cui vite avete distrutto. Questo è il vostro ultimo avvertimento! Per la leadership, ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità. Inoltre, al popolo di Gaza: vi aspetta un futuro meraviglioso, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete MORTI! Prendete una decisione INTELLIGENTE. RILASCIATE GLI OSTAGGI ORA, O CI SARÀ L'INFERNO DA PAGARE PIÙ TARDI!" – Presidente Donald J. Trump
Questo è "l'ultimo avvertimento" che ieri il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato via social nei confronti di Hamas. A parte il linguaggio a dir poco "elementare" usato nell'esternare le minacce, quello che sorprende ancora di più è il fatto che tali minacce siano state formulate poco dopo rispetto a quanto aveva detto in precedenza la sua portavoce, Karoline Leavitt, in conferenza stampa, confermando la notizia che erano in corso colloqui diretti tra Hamas e la Casa Bianca, rappresentata dal mediatore tramite Adam Boehler, per proseguire il cessate il fuoco in atto.
Hamas ha poi commentato le parole di Trump, respingendo con fermezza le sue minacce e insistendo sul fatto che qualsiasi rilascio deve essere parte dell'accordo di cessate il fuoco firmato a gennaio che porti a una fine permanente della guerra.
Che cosa sta accadendo in Medio Oriente?
Da una parte c'è Israele che è convinta che a Washington stiano brigando per permettere a Netanyahu di riprendere il conflitto... e da Washington glielo fanno credere. Così, con la bufala che Hamas abbia violato il cessate il fuoco (la cui prima fase è per colpa dello Stato ebraico ampiamente scaduta ormai da giorni), Israele, con i placet di Trump ha iniziato ad affamare gli oltre 2 milioni di palestinesi prigionieri a Gaza, nella speranza che si ribellino per avere una motivazione ufficiale per continuarne il genocidio oppure che, una volta sfiniti dalla fame e dalla sete accettino di farsi deportare ovunque sia pur di sopravvivere. Dalla Casa Bianca, seppur non proprio ufficialmente, supportano tale piano che, di fatto, è un'ulteriore summa di crimini di guerra che si aggiungono a quelli già commessi sia da Israele che dagli USA.
Contemporaneamente, però, gli americani continuano a trattare con Hamas - trattativa di cui non avevano informato Netanyahu che ne è venuto a conoscenza solo per vie indirette e che adesso fa finta del contrario (fonte New York Times) - per trovare anche una diversa soluzione al conflitto. Questo, secondo fonti di Hamas, è ciò di cui avrebbero discusso nelle scorse ore in base a quanto dichiarato da una fonte palestinese a Sky News Arabic...
Gli Stati Uniti hanno offerto ad Hamas il rilascio di 10 prigionieri viventi in cambio dell'estensione del cessate il fuoco per altri 60 giorni, dell'apertura dei valichi verso la Striscia, della ripresa degli aiuti umanitari e dell'avvio dei negoziati sulla seconda fase e sulla questione della presenza dell'esercito israeliano sul corridoio Filadelfia. La fonte ha detto che Hamas sta ancora studiando la risposta alla proposta. Secondo le stime israeliane, 25 dei 59 prigionieri israeliani sono ancora considerati vivi.
Ieri, nei colloqui tra l'inviato Boehler, i leader del movimento Hamas e i mediatori di Egitto e Qatar si è parlato delle linee generali della prossima fase dell'accordo sullo scambio di prigionieri. Allo stesso tempo, i colloqui tra Stati Uniti ed Egitto si sono concentrati sulle future opzioni di governo nella Striscia e dei nomi dei candidati che dovrebbero presiederlo. Fonti egiziane hanno dichiarato alla Reuters che i colloqui si sono conclusi "in un clima positivo", senza però fornire dettagli su eventuali intese raggiunte.
Intanto, nella Striscia, il morale esercito dello Stato ebraico continua a commettere omicidi. Un palestinese oggi è stato ucciso e molti altri sono rimasti feriti, dopo che le forze di occupazione hanno bombardato un gruppo di persone a est del quartiere Shuja'iyya, a Gaza City. A Rafah, i quadricotteri e i veicoli dell'occupazione hanno aperto il fuoco contro le abitazioni dei cittadini nei pressi della scuola Al-Qadisiyah senza causare feriti. Compelssivamente sono sei i morti e sette i feriti sono arrivati negli ospedali della Striscia nelle ultime 24 ore. Il bilancio delle vittime dell'invasione israeliana a Gaza da ottobre 2023 è salito a 48.446 morti e 111.852 feriti.