Politica

Mattarella boccia il decreto sicurezza, Tria il decreto famiglia

Il vicepremier dell'odio ed il vicepremier del sorriso, Salvini e Di Maio, nel Consiglio dei Ministri di lunedì sera hanno dovuto fare marcia indietro sui nuovi "provvedimenti bandiera" che entrambi avevano indicato come imprescindibili, anche in funzione della vita dello stesso Governo.

Nessuno dei due provvedimenti è stato approvato ed il CdM è terminato senza un nulla di fatto, con la vaga promessa di una nuova riunione che si dovrà tenere entro la settimana, anche se non è ben chiaro quando, visti gli impegni pre-elettorali di Salvini e Di Maio.

Il capo del Governo in pectore, Matteo Salvini, secondo quanto riportato dalle cronache, ha affrontato Conte a muso duro non appena gli sono state riportate le criticità associate all'approvazione dell'aggiornamento al suo decreto sicurezza, individuate anche dal Quirinale dopo un esame del testo.

Salvini non ha voluto sentir ragioni e, secondo quanto riportano le cronache, i due vicepremier e Conte si sono poi riuniti nella stanza del presidente del Consiglio con l'obbiettivo di verificare le problematiche collegate all'approvazione del decreto. Poi, dopo circa mezz'ora, Palazzo Chigi ha annunciato che il Consiglio dei ministri è finito ed il varo del decreto sicurezza è stato rinviato in attesa di chiarimenti dal Quirinale.

E il decreto famiglia? Lo ha spiegato questa mattina il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nella trasmissione televisiva Agorà, dicendo di non sapere da dove provenga il miliardo avanzato dal reddito di cittadinanza, di cui Di Maio parla, per coprire il decreto famiglia: "Se si spenderà meno di quanto preventivato - ha detto Tria - si saprà solo a fine anno e non adesso. E' inoltre chiaro che queste spese non possono essere portate all'anno successivo".

Pertanto, le coperture per il decreto famiglia non sono state individuate ed anche quel decreto è stato rinviato.

Autore Alberto Valli
Categoria Politica
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