A Gaza più di 1,6 milioni di palestinesi che vivono in tende di fortuna sono esposti al freddo e alla pioggia
Ufficio Stampa ActionAid Italia - A Gaza più di 1,6 milioni di persone vivono ora in tende e rifugi di fortuna, un forte aumento rispetto all'anno scorso, quando la maggior parte degli sfollati trovava riparo presso famiglie ospitanti o in edifici pubblici. Inoltre, in questi giorni forti piogge hanno già spazzato via migliaia di tende.
Sawsan Issa, Regional Humanitarian Advisor per ActionAid nella Regione araba, ha dichiarato: "Centinaia di migliaia di famiglie a Gaza e in Libano sono state costrette a trovare rifugio dove possibile, e spesso non hanno altro che un pezzo di stoffa per proteggersi dal freddo e dalla pioggia. A Beirut, si vedono persone per strada cercare nei bidoni della spazzatura plastica da bruciare per riscaldarsi. A Gaza, dove era difficile immaginare una miseria maggiore, quel poco che la gente aveva viene ora portato via dalle inondazioni".
I partner di ActionAid e altre agenzie umanitarie stanno facendo tutto il possibile per fornire alle famiglie gli elementi essenziali per sopravvivere all'inverno – coperte, vestiti caldi e carburante per riscaldarsi – ma con così pochi aiuti che entrano a Gaza, meno di un quarto delle tende e dei materiali di riparo urgentemente necessari sono stati consegnati finora, centinaia di migliaia di persone sono esposte al freddo e alla pioggia.
Nonostante il cessate il fuoco di 60 giorni in Libano, gli attacchi delle forze israeliane negli ultimi mesi hanno causato la distruzione di edifici residenziali, sfollando quasi 700.000 persone dal settembre scorso.
Quasi 190.000 di loro vivono ancora in rifugi – principalmente scuole e edifici pubblici – che non dispongono delle strutture necessarie per proteggere dal freddo intenso.
ActionAid chiede un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza e in Libano, nonché l'ingresso di aiuti essenziali a Gaza per aiutare le persone a sopravvivere all'inverno.
Quest'oggi il Programma Alimentare Mondiale (WFP) delle Nazioni Unite segnala che molti palestinesi hanno difficoltà a reperire cibo e beni di prima necessità a causa degli attacchi e dei blocchi israeliani.
"I livelli di fame, devastazione e distruzione a cui stiamo assistendo ora a Gaza sono i peggiori di sempre", ha affermato il direttore nazionale del WFP per la Palestina. "La gente non ce la fa più. Non arriva quasi più cibo mentre i mercati sono vuoti, ora che la pioggia e l'inverno spazzano via le tende. È una lotta quotidiana per la sopravvivenza".
Inoltre, continuano senza sosta da parte di Israele gli attacchi a Gaza, nonostante le richieste del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato e le direttive della Corte internazionale di giustizia che sollecitano misure per prevenire il genocidio e alleviare la terribile situazione umanitaria nella Striscia.
In queste ore molti altri palestinesi sono stati uccisi dopo che le forze di occupazione israeliane hanno lanciato attacchi aerei, prendendo di mira civili a Khan Younis e Rafah.
L'aggressione israeliana in corso a Gaza dall'ottobre 2023 ha finora causato tra i palestinesi almeno 44.330 vittime documentate e oltre 104.933 feriti, senza contare le migliaia di dispersi che, si teme, siano rimasti intrappolati sotto le macerie, inaccessibili alle squadre della protezione civile a causa degli attacchi israeliani.
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