“In attesa che vengano indetti i nuovi concorsi per intraprendere la carriera professionale per diventare notaio o magistrato, s’inaugura la Scuola Notarile e di Magistratura della Fondazione Astrea, da anni specializzata nella formazione per l’accesso ai concorsi delle Forze Armate e di Polizia e delle Professioni Legali (Magistrati, Notai e Avvocati).

Il 25 gennaio il Presidente della Fondazione Manlio Caruso, durante il convegno dedicato al Giudice Rosario Livatino, vittima della mafia, ufficializzerà l’apertura dei nuovi corsi.

“In Astrea le lezioni non sono fondate esclusivamente su rassegne giurisprudenziali – ha dichiarato il Presidente – anche se è prestata grande attenzione agli orientamenti di legittimità tradizionali e più recenti in materia civile, penale ed amministrativa. Quasi mezzo secolo fa, il comparatista Mauro Cappelletti, aveva giudicato la formazione universitaria delle materie giuridiche, altamente lacunosa rispetto a quella degli altri Stati Europei. Tra queste ragioni veniva correttamente stigmatizzato, sulle osservazioni di Vittorio Scialoja, il fatto che: “Noi insegniamo nelle nostre Università come si insegnava a Bologna ai tempi di Irnerio. Il professore sale sopra una cattedra, e per un’ora parla; parla, non sapendo se i giovani abbiano bene inteso ciò che egli viene esponendo; e finita quest’ora, si ritira”.

Poste queste premesse, si concludeva che agli alunni bisognava insegnare a studiare, ragionare e criticare, tutte attività positive per la mente. Oggi questa esigenza si avverte anche nelle Professioni Legali, dove “cumuli di nozioni teoriche” non bastano certamente al giovane Magistrato, Avvocato, Notaio che si cimenta ad affrontare le insidie del lavoro nel quale si fa sempre più pressante l’esigenza di una preparazione che tenga conto di casi pratici sui quali confrontarsi, dialogare, discutere, contribuendo alla certezza di quel diritto di cui l’Italia doveva essere “culla” ed al contrario, ne sta sempre di più diventando “la tomba”, come già paventava il compianto Giovanni Falcone.

L’obiettivo della Fondazione Astrea è proprio questo: tenere in debito conto la realtà di una formazione professionale sempre di più orientata al lavoro che si andrà a svolgere. È importante – ha spiegato Caruso – sapere che, da circa una ventina d’anni, il numero di candidati ai concorsi, è andato progressivamente crescendo, creando non poche difficoltà. Agli inizi degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, tale cifra è passata da 5.000 a 10.000-15.000 unità, raggiungendo addirittura un “picco” di 25.535 persone nel 1998. Il numero dei presenti alle prove scritte è passato, nel medesimo tempo, da 1.000 a 6.000 unità circa; di questi, coloro che hanno portato a termine le tre prove scritte ha iniziato a superare costantemente le 2.000 unità (2.303 per il concorso del giugno 1995 e 2.414 per quello del giugno 1997): il tutto in relazione ad una disponibilità di posti oscillante, in quel periodo, tra le 100 e le 300 unità totali. Il concorso per entrare in Magistratura, così come quello per diventare Notaio, richiede uno studio costante ed un impegno continuativo.

Ed è proprio in questa specializzata e mirata preparazione che gioca un ruolo importante la nostra Fondazione. Infatti, il motto da me coniato è: «In Fondazione Astrea, il concorso non si prova, si vince!». Ed è questo che fatto ritrovare la speranza in quei giovani l’avevano persa. Una speranza fatta non di scorciatoie o di vie traverse: ma di studio, anche “matto e disperatissimo”, e tanta tanta determinazione perché occorre, innanzitutto, credere nei propri sogni e fare di tutto per realizzarli” – ha concluso il Presidente.

Alberto Calistri