Il Gran Premio di Singapore è ora un ricordo... finalmente dolce per i tifosi italiani. La gara che si è disputata sul circuito cittadino di Marina Bay è stata dominata dalla strategia, quasi come una partita di Risiko, e soprattutto dalla Ferrari... quella di Carlos Sainz, che l'ha condotta in testa, letteralmente, dall'inizio alla fine.
Il pilota spagnolo, che aveva conquistato la pole position, non ha sbagliato nulla, regalando alla Ferrari la prima vittoria (la seconda della sua carriera) in una stagione che dire complicata è dir poco.
Alle sue spalle, in fila indiana, troviamo Lando Norris (McLaren) e Lewis Hamilton (Mercedes), dopo che Geoge Russell (Mercedes), in quel momento terzo, è andato lungo nel corso dell'ultimo giro (senza riuscire a concludere la gara) nel tentativo di conquistare il secondo gradino del podio.
L'ultima parte di gara è stata dominata dalla strategia.
La Virtual Safety Car al 44° giro, a seguito del ritiro di Esteban Ocon (Alpine), ha fatto decidere la Mercedes di richiamare George Russell e Lewis Hamilton, nonostante viaggiassero a ridosso delle prime posizioni, per effettuare un secondo cambio di pneumatici, sostituendo le gomme hard con le medie.
L'intuizione è stata premiata, con entrambe le Mercedes che raggiungono e superano la Ferrari di Leclerc, in quel momento terza, e si apprestano a fare un solo boccone della McLaren di Norris, secondo, per poi tentare di superare la Ferrari di Sainz negli ultimissimi giri.
A quel punto, il colpo di genio... di Sainz, che via radio chiede lumi sulla posizione di Norris, per poi rallentare, in modo da trascinarlo in zona DRS, ma senza lasciarlo avvicinare troppo per consentirgli il sorpasso. A quel punto le Mercedes non hanno più possibilità di superare la McLaren, tanto che Russell, nel tentativo disperato di prendersi la seconda piazza, finisce fuori pista, andando a sbattere contro le barriere.
Per Sainz è l'apotesi. Ma va pure ricordato che parte del merito della sua vittoria va anche a Leclerc che ha gareggiato facendo da scudiero al compagno di squadra, nella prima parte di gara, concludendo poi al quarto posto.
A completare la top10 troviamo Max Verstappen (Red Bull), in grande difficoltà, quinto, seguito da Pierre Gasly (Alpine),dal l’australiano Oscar Piastri (McLaren), dall'altra red Bull di Sergio Perez, dal neozelandese Liam Lawson (AlphaTauri) e dal danese Kevin Magnussen Haas.
Verstappen non riesce così a battere il record di vittorie consecutive di Michael Schumacher, pareggiandolo pertanto con 12. Niente, però, cambia nel mondiale piloti, dove il nuovo titolo per l'olandese è solo una formalità.
Il prossimo appuntamento per la Formula 1 è tra una settimana in Giappone sul circuito di Suzuka.
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